Coscienza dell’Uomo, al via il quarto trimestre
Ultimo appuntamento con Coscienza dell’Uomo, la rassegna fotografica organizzata a Matera per l’intero 2019 promossa dalla Cine Sud di Catanzaro. Chiuso il terzo trimestre, con la mostra di Altin Manaf e Andreas Ikonomu, è già tutto pronto per il quarto e ultimo trimestre che porterà a Matera ancora fotografia, ancora storie, ancora sentimenti. Da ottobre a dicembre.
Un’altra occasione, dunque, per scoprire cosa sia Coscienza dell’Uomo. È un sogno. È l’ambizioso progetto di due appassionati, Francesco Mazza e Maurizio Rebuzzini, che credono ancora nella magia di una fotografia spontanea, sincera, di valore umano, ancor più che estetico. E hanno colto l’occasione di Matera 2019 per promuovere la loro battaglia contro un sistema che ci conduce pian piano verso una morte emotiva, morale, nonché artistica, dettata da un dilagante malcostume e da una sempre più invadente mercificazione dell’animo umano. Centinaia, forse migliaia, le fotografie raccolte, esposte, raccontate in questi nove, lunghi mesi dagli autori che hanno sposato il progetto e hanno scelto di stare a fianco dei promotori, perché volenterosi di far parte di una squadra che ha provato a proporre un modo nuovo di fare fotografia. Tanti e diversi i temi affrontati dagli autori anche in questo terzo trimestre, da Angelo Galantini a Guido Crepax, da Francesco Malavolta a Matteo Fantolini, passando per Giovanni Cabassi, Beppe Bolchi, Francesco Mazza e Pino Bertelli, senza dimenticare Oliviero Toscani, ognuno con il proprio bagaglio di idee, pensieri, emozioni. Non semplici fotografie o ingessate composizioni atte ad evidenziare incredibili e stupefacenti capacità tecniche e artistiche. Piuttosto frammenti di anime, pezzi di storie, tasselli di un racconto dedicato sempre e soltanto all’Uomo. Battaglie civili e sociali, reportage che scavano nella vita dei migranti o dei fedeli, e ancora la famiglia, i fumetti iconici, i riti religiosi, la gente del Sud, è sempre l’Uomo e ciò che lo circonda ad ispirare il lavoro di artisti impegnati a raccontare piuttosto che a mostrare, ad offrire un punto di vista, a dare corpo e colore ad una realtà, ad un sentimento, ad uno stato d’animo.
E non sarà diverso il quarto trimestre che si prepara ad essere ancora una volta ricco di provocazioni, di emozioni, di fotografie appassionate e romantiche. Un romanticismo che emerge già dalla prima mostra in programma, il 1 ottobre, dei Fotografi materani. Una mostra particolare, che racchiude il senso di Coscienza dell’Uomo, proponendo una fotografia che altro non è se non un gesto d’amore. Lontana da logiche commerciali, estranea a commissioni e diktat, la foto è qui semplice strumento di espressione per chi non abbraccia la fotocamera per eseguire ma per creare, non scatta con la testa ma con il cuore. Fotografie semplici, eppure emozionanti nella loro consapevole e umana imperfezione, perché frutto di gente comune che compie un gesto d’amore. Soffia ancora, dunque, anche sul quarto trimestre il vento del pensiero meridiano, inteso come modus vivendi e modus operandi, nel tentativo di combattere, seppur ad armi impari ma mai con rassegnazione, quel triste obiettivo del profitto che alberga in qualsiasi animo o progetto ai giorni nostri. Alla società dell’apparire, all’esibizionismo spicciolo, alla mera autocelebrazione e alla sterile ed effimera sfilata di tecniche ed effetti speciali, Coscienza dell’Uomo risponde con un solo strumento: il cuore.
È la fotografia del cuore, infatti, quella scelta dai promotori e dagli autori per scuotere le coscienze e provare ad aprire un varco nel grande tunnel della superficialità. Perché se “compito della fotografia è descrivere come e spiegare perché”, i fotografi in pensiero meridiano, volutamente italiani per un innato bagaglio culturale, “non si fermano all’esuberanza visiva del proprio soggetto ma approfondiscono sotto traccia” come scrive Rebuzzini.
Da qui la scelta dei fotografi materani, ma anche degli altri grandi protagonisti che ci proiettano nel mondo di una fotografia romantica e innamorata. Insieme a Nino Bartuccio, ancora presente con “Nega. Alla ricerca della bellezza”, ritroviamo anche Pino Bertelli con “Contro la guerra, ritratti di una infanzia negata” e “Questo è il Sud”, la mostra realizzata con Francesco Mazza, inaugurata a luglio. Sette, invece, oltre a quella dei Fotografi materani, le nuove aperture previste fino a dicembre: Antonio Bordoni, Massimo de Gennaro, Angelo Galantini, Ottavio Maledusi, Paolo Ranzani, Mauro Vallinotto, per finire con il grande Gian Paolo Barbieri. Dagli ospedali psichiatrici al concerto per Demetrio Stratos, dall’amore per una terra del Sud alla simbologia dei tatuaggi, tanti e sempre diversi saranno i temi trattati e dibattuti nel corso dei prossimi tre mesi a Matera per mettere l’ultimo, prezioso tassello ad un puzzle che pezzo dopo pezzo ha composto il suo disegno. Con tenacia, soddisfazione e tanta fatica.
Una fatica dello spirito, più che del corpo, quella che grava su Mazza e Rebuzzini al termine della loro avventura che, senza ipocrisie e giri di parole, non temono di definire deludente per tutto quello che poteva essere e non è stato. Numerosi gli ostacoli, primo tra tutti un sistema ormai duro da sconfiggere, dalla politica chiusa e cieca ai cosiddetti “professionisti del mestiere” incapaci di aprirsi ad un nuovo modo di pensare, restii a cogliere l’importanza di promuovere valori umani e non commerciali. Tanta soddisfazione, a cui si accompagna un velo di amarezza da parte di chi ha creduto così tanto nel progetto, ma oggi se ne va chiedendosi quanto realmente ne valesse la pena. “Alla fin fine”, nelle parole del cantautore Enzo Jannacci, in chiusura del catalogo, è affidata la summa delle riflessioni di Mazza e Rebuzzini che lasciano Matera con il cuore gonfio di bellezza e trafitto di amarezza. “Pensate un po’ come vi pare, io ci ho provato con le buone. Se uno comincia una canzone la finirà, la finirà” scrive Jannacci. Ed è finito Coscienza dell’Uomo, trainato con forza e dedizione dai promotori che “ingoiano rospi, sopportano apatie e cattiverie, tutto per mandare avanti un progetto, finanziato esclusivamente con fondi propri e delle aziende commerciali che lo hanno sostenuto, che non poteva interrompersi. Un progetto volto a sconfiggere pigrizie, invidie e gelosie, ma soprattutto a far prendere Coscienza che con la Fotografia, con il Cinema, con la Poesia (…) se esercitata con Amore e Coscienza, (forse) si potrebbe cambiare il corso delle Esistenze, della Vita”. Difficile però lottare contro i “soprusi istituzionali”, contro chi spera di usare a proprio vantaggio il lavoro fatto da altri. Non resta, ahinoi, che prendere atto che “certo establishment non accetta alcuna originalità di riflessione a scapito di uno status quo accomodante e conforme a interessi altri”.
Anche in occasione dell’apertura del quarto trimestre è stato pubblicato un catalogo fotografico che raccoglie alcuni degli scatti proposti nelle mostre in programma, insieme alle informazioni sugli autori e il tema trattato.
Il progetto è finanziato dalla Cine Sud in collaborazione con Hasselblad, Canon, Nikon, Olympus, Panasonic, Sigma, Sony, Tokina-Howa, Toscana Foto Service che hanno reso possibile la realizzazione e la fruizione gratuita degli eventi.