Emergenza tirocinanti Gallo: «Da oggi in migliaia a casa. Giunta si adoperi»
Tirocini conclusi e non rinnovati, o non ancora avviati: in migliaia a spasso. Questo il nuovo, pesante fardello che da oggi si aggiunge alle tante crisi occupazionali già aperte.
Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, che ricorda. «Negli ultimi due anni ho incalzato la giunta regionale ed in particolare l’assessorato al lavoro affinchè per tempo si provvedesse a scongiurare situazioni come quella adesso concretizzatasi, devastante per migliaia di lavoratori lasciati a casa, con scarse se non nulle prospettive e nessuna certezza».
Il riferimento corre agli oltre 4.500 tirocinanti impiegati negli enti locali, che ieri hanno formalmente ultimato il loro percorso, per i quali, sottolinea Gallo «da mesi si richiede una proroga o almeno interventi comunque finalizzati ad evitare una traumatica interruzione dei rapporti in essere».
Misure auspicate pure per i tirocinanti del comparto Mibac, fermi ormai dal 28 Febbraio perché «la giunta regionale, nonostante le rassicurazioni a più riprese fornite», rimarca l’esponente della Cdl, «non ha ancora trovato il bandolo della matassa». Più o meno come per i lavoratori degli uffici periferici del Miur: «Per loro c’era stato un impegno a ripartire dal primo Ottobre, ma se n’è persa traccia».
Un quadro nel complesso desolante: da un lato, osserva Gallo, «si rischia di disperdere un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze sin qui accumulate dai tirocinanti, rivelatisi essenziali per il funzionamento di enti pubblici, musei, parchi archeologici e scuole». Dall’altro è evidente il pericolo «di un ulteriore, terribile strappo al già lacero tessuto sociale di una terra dove la precarietà è endemica e favorisce processi disgregativi».
Incalza Gallo: «La giunta regionale, con la sua ribollente inerzia, s’è cullata sulle promesse, non realizzandone una. Ha ignorato interpellanze, suggerimenti e finanche le mozioni approvate all’unanimità in Consiglio regionale, limitandosi ad addossare al Governo nazionale, peraltro adesso amico, ogni colpa. Una responsabilità politica e morale grave, di cui dar conto ai calabresi».
Per questo, aggiunge il consigliere regionale della Cdl, «è più che mai necessario continuare a martellare affinchè una soluzione si trovi». Seguono indicazioni: «Senza ulteriori ritardi, si facciano ripartire i tirocinii per i quali le proroghe sono a portata di mano e si estenda questo modello a tutti i tirocinanti, senza disparità di trattamento che si tradurrebbero in odiose forme di discriminazione. Quindi si apra, una volta per tutte, un tavolo di confronto col Governo, per valutare di concerto le iniziative da assumere».
Ed ancora, «oltre alla verifica sulla fattibilità delle stabilizzazioni e dell’assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili, si adottino i provvedimenti indispensabili a garantire parità di trattamento anche in relazione al valore del tirocinio prestato quale titolo preferenziale per la partecipazione a concorsi per assunzioni a tempo indeterminato: è il minimo sindacale per certificare coi fatti un impegno concreto a favore di tanti lavoratori e delle loro famiglie».