Inchiesta“Hermes”: condanne da più di 90 anni per gli affiliati del clan Barilari-Foschini, 5 gli assolti

Crotone Cronaca

Un duro colpo è stato messo a segno contro la cosca Barilari-Foschini dal gup del Tribunale di Catanzaro, Paola Ciriaco, che ha emesso condanne per oltre 90 anni di carcere contro 12 degli arrestati nell’ambito del blitz antimafia “Hermes” (QUI), dal quale sarebbe emerso un radicato controllo del territorio da parte del clan nonché il condizionamento delle attività svolte nel corso della fiera della Madonna di Crotone (QUI)

L’operazione, eseguita all’alba del 28 giugno 2018, aveva fatto scattare complessivamente l’arresto per 17 persone mentre per 5 di loro il Gup ha disposto l’assoluzione.

Gli imputati, attraverso i loro legali, si sono dovuti difendere a vario titolo dalle accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno, tentato omicidio, detenzione di armi e droga, estorsioni tentate e consumate ai danni di commercianti, imprenditori crotonesi, rapine e danneggiamenti.

Per la Dda di Catanzaro ai vertici della cosca ci sarebbe Gaetano Barilari, che avrebbe anche mantenuto i rapporti con gli esponenti di vertice del clan Megna di Papanice, i Farao-Marincola di Cirò e gli Arena di Isola Capo Rizzuto.

I CONDANNATI

Annibale Barilari, 10 anni e 10 mesi di reclusione (il pm aveva chiesto 14 anni), dichiarandolo in stato di interdizione perpetua dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva e applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Remus Alin Bragaru, 5 anni e 2 mesi di reclusione e 6mila euro di multa, (il pm aveva invocato 8 anni e mille euro di multa), dichiarandolo in stato di interdizione perpetua dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva;

Antonio Foschini, 12 anni e 4 mesi di reclusione, (il pm 16 anni e 8 mesi di reclusione), dichiarandolo in stato di interdizione perpetua dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva e applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Domenico Foschini, 6 anni e 4 mesi di reclusione (il pm aveva chiesto 2 anni, 2 mesi e mille euro di multa), dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Vittorio Foschini, 8 anni e 4 mesi di reclusione, (il pm aveva chiesto 13 anni e 8 mesi di reclusione) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Gheorghe Geanca, 5 anni e 2 mesi di reclusione e 6mila euro di multa, (il pm aveva chiesto 8 anni e mille euro di multa) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva;

Francesco Liguori, 8 anni e 10 mesi di reclusione, (il pm aveva chiesto 13 anni e 8 mesi) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Antonio Maiolo, 8 anni e 10 mesi di reclusione, (12 anni e 8 mesi) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva;

Salvatore Murano, 8 anni e 10 mesi di reclusione, (il pm aveva chiesto 13 anni e 8 mesi) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Andrea Villirillo, 8 anni e 10 mesi di reclusione, (il pm aveva chiesto 10 anni) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni;

Romolo Villirillo, 2 anni e 1.800 euro di multa, (il pm 2 anni e 500 euro di multa);

Massimo Zurlo, 8 anni e 8 mesi di reclusione, (il pm 13 anni e 8 mesi) dichiarandolo in stato di interdizione legale dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena detentiva, applicando nei suoi confronti la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di due anni.

GLI ASSOLTI

Angela Barilari (il pm ha invocato 8 anni); Eugenio Carcea (il pm 6 anni e 8 mesi di reclusione); Antonio Falvo inteso “Malandrino”, (il pm 7 anni e 2 mesi) Davide Lazzari inteso “Zola”, (il pm 7 anni di reclusione) e Andrea Rizza (il pm 13 anni e 8 mesi).