Assunzioni in sanità. Tutti protestano, Infermieri: “mortificati”. Cgil e Fp: “insufficienti”

Calabria Salute

Non si placa la polemica sull’autorizzazione alle assunzioni nella sanità firmata solo pochi giorni fa dal commissario Saverio Cotticelli (QUI).

Al coro di disaccordo” già espresso dalla Giunta Regionale (QUI) si aggiunge quella degli infermieri e anche delle sigle sindacali, in particolare della Cgil Area vasta e della Fp Cgil.

“Dignità, qualità all’assistenza delle cure ed assunzioni. Siamo mortificati come categoria. Quando si parla di 429 assunzioni occorre precisare che è già personale che lavora, non è assolutamente un innesto di forze nuove”, sbotta Fausto Sposato, presidente dell’Opi Cosenza, che scende in campo per difendere l’intera categoria degli infermieri, annunciando proteste eclatanti.

Gli fanno eco Raffaele Mammoliti e Franco Grillo, segretari generali di Cgil e FP Cgil per i quali il decreto del commissario indebolirebbe il sistema sanitario regionale e invocano “Un’azione straordinaria da parte dei sindaci di tutta l’area centro della Calabria”.

Insomma l’autorizzazione alle 429 assunzioni in Asp e Ospedali regionali pare lasciare tutti scontenti. I rappresentanti del personale paramedico, difatti, si sarebbe aspettato “numeri più elevati per garantire i Lea”, ribadendo come gli infermieri siano “il perno su cui ruota tutto il sistema sanitario. 66 autorizzati in tutta la Calabria – afferma Sposato - sono una goccia nel mare. Ne mancano più di 4000”.

Da qui l’appello ad assumere “più dirigenti delle professioni sanitarie, più tecnici, più operatori di supporto, più infermieri

Poi l’avvertimento: “Usciremo e protesteremo in tutta la regione perché così non va bene”, lo sfogo pubblico del presidente, che fa parte anche dell’Ordine nazionale. “Siamo a favore delle stabilizzazioni dei precari”, aggiunge, sottolineando che quest’ultimi siano stati formati “e poi, in un colpo solo, mandati a casa dalla sera alla mattina”.

Sposato cita due esempi su tutti: “Siamo mortificati oltre che per i numeri esigui anche per le destinazioni. All’Asp di Cosenza non ci sono infermieri ed all’Azienda ospedaliera bruzia mancano le nostre figure professionali. Solo su una scelta esprimiamo soddisfazione, cioè a dire il concorso bandito per 10 infermieri pediatrici. Una buona notizia che è assolutamente un successo dell’Opi che ha spinto in tale direzione. Per il resto siamo indignati e diciamo realmente basta allo status quo della sanità che, se non modificato, rischia di far saltare tutto il sistema che è al collasso”.

Sposato insiste, citando il decreto ministeriale 70 che parla di intensità delle cure: “Ci saremmo aspettati una svolta epocale: o gli infermieri esistono e fanno tutt’altra cosa o molto probabilmente qualcuno non tiene conto di quello che è l’aspetto assistenziale. Per attuarlo serve personale infermieristico”.

“Nulla in contrario – la chiosa finale - con tutte le altre professioni sanitarie ma, oggettivamente, i numeri parlano chiaro. Ci auguriamo che la struttura commissariale riprenda questo discorso ed il nostro appello, per dare dignità agli idonei, ai precari ed ai cittadini/pazienti calabresi che lo meritano, visto che pagano le aliquote più alte in Italia”.

LE SIGLE: BOCCATA D’OSSIGENO MA UN ALTRO INDEBOLIMENTO

Per i segretari Cgil e FP Cgil, poi, l’ultimo Dca di Cotticelli, il 135, è sì “una boccata di ossigeno” ma “anche un ulteriore indebolimento del sistema sanitario regionale e territoriale.”

Secondo Mammoliti e Grillo, insomma, il decreto “in effetti non fa altro che sanare alcune assunzioni già effettuate, non dispone nuove assunzioni di personale se non quelle previste dai decreti della precedente gestione e che avevamo già considerato insufficienti a risolvere la drammaticità degli ospedali regionali”.

“In alcuni casi – spiegano - vedi ASP di Catanzaro (11 assunzioni), ASP di Crotone (4 assunzioni) e A.O. Pugliese Ciaccio (16 assunzioni) sembrano rappresentare una beffa oltre che un danno per la garanzia dei LEA (Livelli Essenziali Assistenza) in quei territori”.

Al Pugliese Ciaccio, Ospedale di riferimento Regionale, sulle 16 assunzioni autorizzate ben 6 sono di carattere amministrativo “e le altre – sbottano i sindacalisti - di fatto non tengono assolutamente conto del fabbisogno indicato dall’attuale Direttore generale, che in una nota durissima indirizzata all’ufficio del commissario indica in ben 149 le figure, distinte per profili professionali, di cui l’Azienda ha urgente bisogno per continuare ad erogare alcuni servizi sanitari, pena la sospensione degli stessi”.

Mammoliti e Grillo chiedono anche delucidazioni sul metodo di reclutamento dei due dirigenti avvocato previsti nelle autorizzazioni al Pugliese Ciaccio “visto che – affermano - la procedura concorsuale attualmente in piedi e relativa ad un concorso che noi avevamo pesantemente contestato, ad oggi, per vicende note, risulta essere sospesa”.

A Crotone, non si sarebbe tenuto in considerazione “le uscite per quiescenza del personale in servizio, sulle 4 assunzioni autorizzate – sostengono le Sigle - una riguarda addirittura un chirurgo angioplastico che non sappiamo a cosa possa essere adibito considerando che la struttura ospedaliera del San Giovanni di Dio è priva, ad oggi, nonostante le innumerevoli rivendicazioni territoriali, di un reparto di emodinamica”.

“Stesso destino – aggiungono - per l’ASP di Catanzaro che dovendo servire un territorio molto ampio, e con fuoriuscite dal lavoro numericamente rilevanti, con le 11 assunzioni autorizzate non avrà neanche il tempo di leccarsi le ferite prodotte dalla emergenza in cui versa”.

Discorso un po’ diverso per quanto riguarda l’ASP di Vibo Valentia e per l’Azienda Mater Domini: “lì in effetti - sostengono Mammoliti e Grillo - una boccata di ossigeno arriva con le autorizzazioni previste anche se non risolutive. In particolare l’ASP di Vibo, che oggi versa in una situazione drammatica, nonostante le 89 autorizzazioni previste, e nonostante gli sforzi che dovrà fare, nel prossimo futuro non sarà comunque in grado di fornire tante prestazioni specialistiche e di cura e dovrà, come succede già oggi, richiedere l’accesso ai servizi dell’Hub di riferimento che è il Pugliese Ciaccio”.

“Nessuna lamentela rispetto alle assunzioni previste”, puntualizzano i segretari di Cgil e Fp Cgil, “ma una necessaria riflessione sui criteri utilizzati per le scelte adottate e sulle ricadute delle stesse sul sistema sanitario calabrese e sui bisogni di salute delle nostre popolazioni che ci portano a rivolgere un invito al sindaco della città capoluogo di regione a che possa convocare sin dalle prossime ore un incontro con i sindaci delle città capoluogo di provincia dell’area centrale e il management delle aziende ospedaliere e sanitarie di quei territori – concludono - per intraprendere azioni comuni e far fronte al disastro che da anni ormai si perpetra nei confronti di quei territori”.