Lamezia. Parte la seconda edizione di Costruire la speranza per le buone prassi educative

Catanzaro Attualità

Costruire Speranza è il dibattito che vedrà alternarsi numerose personalità tra il 29 e il 30 ottobre prossimo a Lamezia Terme, sui temi dell'agire pastorale attraverso l'educazione ai valori della giustizia e della legalità.

Il progetto, alla sua seconda edizione, ha seguito il percorso della prima, avviata nel 2013, rilanciando e potenziando i suoi temi cardine e sottolineando il ruolo della Chiesa di Calabria. Si tratta di un percorso progettuale sperimentale e innovativo, a livello italiano e regionale, che per la prima volta ha coinvolto tutte le diocesi presenti nel territorio calabrese. Quest'ultime hanno collaborato insieme a tale iniziativa con azioni di: formazione, animazione, sensibilizzazione, percorsi di condivisione e concrete opportunità di confronto, dalle parrocchie alle scuole, le carceri, le piazze, i campi sportivi e nelle periferie, i luoghi di aggregazione vissuti dalle comunità.

Il tavolo di confronto coinvolgerà il delegato di Caritas Calabria nonché responsabile di progetto Don Nino Pangallo; la cabina di regia di Costruire Speranza Maria Angela Ambrogio, Isabella Saraceni e Enzo Bova; gli animatori della legalità delle diocesi calabresi; i delegati delle Caritas di Campania, Sicilia e Puglia, il direttore di Caritas Italiana Don Francesco Soddu; il presidente della Cec Monsignor Vincenzo Bertolone; il vescovo emerito di Lamezia Terme Monsignor Luigi Antonio Cantafora; il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, delegato della Cec per il servizio della Carità Monsignor Giuseppe Schillaci; il coordinatore regionale Progetto Policoro Calabria Don Giuseppe Noce; il caporedattore della redazione romana di Avvenire Toni Mira; il docente dell'Università Pontificia dell'Italia Meridionale Francesco Del Pizzo; il docente dell'Università della Calabria Luigino Filice; a trarre le conclusioni del convegno il vicedirettore della Caritas Diocesana di Lamezia Terme Don Giacomo Panizza.

A tenere le fila del progetto regionale la cabina di regia che si è occupata della fase di animazione, attività di formazione e dell'incentivare e sostenere le Opere Segno delle singole diocesi, insieme all'attività trasversale di comunicazione delle buone prassi.

Costruire Speranza, per la realizzazione degli obiettivi preposti, è partito in una prima fase con delle attività dedicate principalmente alla formazione a carattere regionale. La proposta formativa che ha dato maggiore rilevanza alle tematiche di impresa ha compreso, altresì, diverse finalità: istruire ai valori di giustizia e legalità, sviluppare percorsi di animazione sui territori, porre le basi per un'economia sociale che abbia i giovani come protagonisti, valorizzare le realtà associative esistenti e facilitarne lo sviluppo. Una serie di punti su cui si è scommesso per far emergere, in ogni diocesi, quegli aspetti che rendono i territori fertili: luoghi dove far fiorire le buone pratiche come risposta ai bisogni e come contrasto al disagio sociale e alla criminalità. Costruire Speranza nasce, infatti, in luoghi dai contesti difficili, dove spesso si rileva un'alta densità mafiosa.

In seguito il progetto si è concentrato sull'operato delle singole diocesi, impegnate nello sviluppo delle Opere Segno. Queste sono state affidate ai giovani, gli animatori della legalità, e corrispondevano alla gestione di un bene confiscato o alla realizzazione di una cooperativa o impresa sociale che fosse emblema della buona imprenditoria. Ogni comunità diocesana, dunque, all'interno del suo ambito territoriale ed ecclesiale, ha individuato delle specifiche attività e finalità da promuovere e perseguire, e ha coinvolto i giovani come protagonisti. Si tratta di opere segno che hanno tradotto in realtà fattuale i valori di legalità e giustizia, alla base del progetto stesso.

Le proposte progettuali elaborate e conseguite hanno trovato le risorse economiche, oltre che umane ed etiche, in Costruire Speranza; che per offrire un'ulteriore opportunità alle Opere Segno portate avanti dai giovani ha avviato una campagna di crowdfunding. Una modalità innovativa di finanziamento che è stata sperimentata e adottata per facilitare i giovani che dovranno inserirsi nell'ambito lavorativo e imprenditoriale. Il crowdfunding si è appena concluso con ottimi riscontri e con un bilancio più che positivo, e rappresenta un contributo concreto per le Opere Segno realizzate, e che continuano a svilupparsi nei singoli territori.

Nella seconda giornata del convegno ci sarà la premiazione del concorso di cortometraggi “Luci e Ombre di Legalità in Calabria”, affiancata dalla visione dei lavori prodotti interamente dagli studenti. Al concorso hanno partecipato gli alunni delle terze classi degli Istituti secondari, individuati nelle diocesi d'appartenenza, che attraverso la realizzazione di un corto hanno raccontato quali sono “le Luci e le Ombre” del contesto in cui vivono, e hanno dato narrazione a storie e temi differenti, motivando anche con un testo scritto le loro scelte. La due giorni avrà luogo al Grand Hotel Lamezia; i lavori inizieranno la mattina del 29 ottobre prossimo alle 15 e termineranno mercoledì 30 alle 13:30.