Famiglia distrutta dal cancro. Il Pd presenta un’interpellanza parlamentare

Cosenza Cronaca

Domani, lunedì 14 febbraio, alle ore 15,30, presso la Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza, Franco Laratta, deputato del Pd, Carlo Guccione, Consigliere regionale del Pd e il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, illustreranno un’interpellanza che sarà presentata sia in Parlamento che in Consiglio regionale della Calabria per fare pienamente luce sul drammatico “Caso Politano”, la vicenda che riguarda una famiglia di Paola quasi completamente distrutta dal cancro.

All’incontro con i giornalisti sarà presente anche Antonella Politano, che da dieci anni si batte per mantenere la promessa che fece al padre in punto di morte: ottenere giustizia per i genitori, per la zia e per le sue tre sorelle, Gabriella, Annamaria, Patrizia che, una dopo l’altra, sono decedute dopo laceranti sofferenze per un tumore terribile che ne ha devastato i corpi fino a distruggerli.

La sua era una famiglia felice. Il padre, Vincenzo, lavorava come custode nella vicina “Azienda di Stato per i Servizi Telefonici” (poi diventata Iritel e poi ancora Telecom ed ora delle Poste Italiane), la stessa che aveva dato loro una casa posta all’interno di un enorme caseggiato dove abitavano anche altri dipendenti. L’aria attorno alla casa era sempre pesante, ma tutto sembrava normale. I genitori di Antonella pensavano che i cattivi odori fossero prodotti dal lavoro delle turbine. Non immaginavano minimamente che quei veleni ben presto sarebbero stati causa di morte e distruzione. Nessuno poteva sapere cosa usciva da una centralina telefonica posta a qualche metro dalla loro abitazione. Nel 1984, però, muore la mamma di Antonella, Natalina. Il 6 agosto del 1988, a soli 39 anni, muore per carcinoma alle ovaie anche la sorella più grande, Gabriella. L’8 dicembre dello stesso anno tocca alla seconda sorella, Annamaria. Nel 2000 se ne va anche Patrizia. Negli anni a seguire moriranno pure il padre Vincenzo e la zia Bernardina.

A questo punto comincia per Antonella una lunga battaglia giudiziaria, combattuta senza sosta e risparmio di energie, per mantenere la promessa che fece al padre Vincenzo in punto di morte e che, grazie all’aiuto determinante dell’avvocatessa Sabrina Mannarino del foro di Paola, è certa di riuscire a mantenere.

Nel 1992 quella centralina fu smantellata e la Procura di Paola aprì finalmente una inchiesta da cui emerse che all’interno della centralina esistevano ben 226 accumulatori di piombo sottoposti giornalmente a manutenzione ordinaria. Da questi accumulatori si sprigionavano sostanze tossico-nocive come il solfato di piombo che diventavano ancora più nocive sotto l’azione dell’acido solforico - sostanze classificate dallo IARC cancerogeno umano, gruppo 1 - nonché vapori tossici provenienti dai raddrizzatori al selenio. Dall’inchiesta vennero fuori anche altre gravissime inadempienze. Il 30 novembre del 2007 arrivò il rinvio a giudizio per due dirigenti della centralina che nel processo vennero dichiarati non colpevoli con non luogo a procedere nei loro confronti, ma il danno ambientale prodotto fu riconosciuto e questo ha premesso alla famiglia Politano e a quanti sono rimasti vittima di quelle esalazioni di intentare una causa civile contro l’ente telefonico ora di proprietà delle Poste italiane.