Circolo Zavattini, tre film in 4 giorni per parlare della caduta del muro di Berlino
"Sono trent’anni dalla caduta del muro di Berlino e Visioni di cine(ma) indipendente, l'iniziativa del Circolo del cinema "Zavattini" che, con l’edizione prossima, che si svolgerà dal 9 al 12 dicembre, giunge alla sua nona edizione, ricorderà l’evento.
Il presidente del Circolo, Tonino De Pace afferma che “è simbolo di una cesura e di una trasformazione che ha coinvolto l’intero assetto del pianeta. Ma non si potrà non ricordare che nonostante la caduta del muro in Germania, nel mondo sono stati innalzati altri muri, ben più numerosi e su quelle macerie che credevamo per sempre inerti, invece vi è stato un proliferare di separazioni e ostacoli alla libera circolazione dell’uomo sulla Terra”.
Per il circolo “il mondo dal 9 novembre 1989 avrebbe dovuto essere più libero, dopo la caduta di un simbolo di esclusione e di privazione della libertà, invece purtroppo è accaduto il contrario, si sono alzati muri fisici e a volte complice una politica che cavalca l’onda escludente, intollerante e più estrema delle nostre società, ha costruito, con leggi e divieti che vanno in direzione opposta alla necessaria solidarietà nei confronti dei più deboli, muri virtuali, ma altrettanto invalicabili. Questo, per noi del Circolo Zavattini, è un inaccettabile – avanza la nota - stato di cose che può essere vinto con un impegno che sensibilizzi le persone e crei le condizioni affinché i temi della solidarietà e del diritto alla libera circolazione siano fatti acquisiti e non solo scritti sulle carte mondiali che elencano i diritti dell’uomo. Oggi le cose sembrano essere poste al contrario là dove si arriva perfino a perseguire chi prova a dimostrare che un mondo differente è possibile”.
“Nei tre giorni di incontri che anche quest’anno offrirà Visioni di cine(ma) indipendente, si ragionerà monograficamente con ospiti e attraverso le immagini che saranno scelte, anche sui muri, sul loro valore o disvalore politico, sui temi dell’incidenza del muro come tangibile ostacolo alla realizzazione dei diritti. Questo accadeva fino all’8 novembre 1989 in Germania, tra le due popolazioni dell’est e dell’ovest ingiustamente separate da una lunga costruzione in cemento che oggi a pensarla ci parrebbe assurda. Ma lo stesso, purtroppo accade in molte altre parti del mondo e dovremmo provare lo stesso sentimento di assurdità di questa condizione anche per questi muri, visibili o invisibili che siano”.
“Questi tra i temi che occuperanno la tre giorni di Visioni di cine(ma) indipendente – spiega De Pace - e lo si farà anche con l’aiuto di tre film Helke Misselwitz - Winter adé [Addio inverno] (1989), Jürgen Böttcher - Die Mauer [Il muro], Sibylle Schönemann - Verriegelte Zeit [Tempo imprigionato], che mettono al centro dell’indagine il muro di Berlino e gli effetti della sua esistenza e della sua caduta. Il Circolo Zavattini, con questa manifestazione intende lavorare sul presente, ma prendendo lezione dal passato, - conclude - per continuare discorsi solo interrotti o per avviare nuove e proficue occasioni per valorizzare i temi dei diritti imprescindibili in un profilo culturale che si prova tenere sempre elevato".