Sanità. Sindaci cosentini: istituzioni e commissari hanno fallito, e chiedono incontro col ministro
Una Conferenza dei Sindaci della Provincia di Cosenza sulla sanità che dovrà tenersi mensilmente e che, all’unanimità, chiede un incontro al Ministro della salute Roberto Speranza.
Un argomento, quella appunto della sanità, su cui i sindaci bruzi denunciano di aver “sempre subito decisioni calate dall’alto”, ma su cui restano loro e soltanto “i principali destinatari” di un “gravissimo disagio quotidiano patito dalle popolazioni”.
I primi cittadini rivendicano il fatto di combattere, loro ed ogni giorno, per evitare la chiusura di reparti e quindi la soppressione di servizi fondamentali per il territorio.
La Conferenza è stata ospitata ieri nella sala del Consiglio provinciale di piazza XV Marzo, nella Città di Telesio, alla presenza del Presidente della Provincia Franco Iacucci che nel suo intervento ha sottolineato, tra le altre cose, il malfunzionamento dei Pronto Soccorso legato alle carenze della rete dei servizi.
Alla base la necessità di veder tornare “il protagonismo delle comunità e dei territori” sulla difesa del diritto alla salute, sulla quale, secondo i sindaci, “altre istituzioni hanno fallito” così come ritengono “sicuramente fallito” anche il modello commissariale.
“Parte da oggi un nuovo protagonismo dei Sindaci per chiedere con urgenza al Ministro il superamento del commissariamento, lo sblocco delle assunzioni e un nuovo modello di sanità per la Calabria. Auspichiamo che altri territori convochino le altre conferenze dei Sindaci.”
Questo uno dei passaggi principali dell’intervento conclusivo del primo cittadino di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che ha convocato e presieduto la prima Conferenza dell’Ambito territoriale dell’azienda sanitaria bruzia sul tema che, per la prima volta, si è tenuta non soltanto raggiungendo il numero legale ma facendo registrare una importante partecipazione con 56 enti presenti per oltre 370 mila abitanti rappresentanti su più di 711 mila cittadini, pari ad oltre il 50% degli abitanti della Provincia cosentina.
“Insieme – gli ha fatto eco la collega di Cariati, Filomena Greco – possiamo entrare nella programmazione e cambiare la sanità calabrese. Dobbiamo lavorare in rete. Occorre darci un cronoprogramma e una tempistica per porre in essere le azioni necessarie. Cerchiamo di far realizzare le cose già approvate ed autorizzate come le case della salute prima di perdere i finanziamenti già stanziati”.
Di sanità calabrese “in metastasi” ha parlato invece il Sindaco di Caloveto Umberto Mazza, sottolineando la necessità di mobilitarsi rispetto al passato.
Virginia Marotti, a capo del Comune di San Marco Argentano ha definito l’incontro di oggi “un evento storico perché ha radunato tanti Sindaci che per la prima volta discutono di sanità e lavorano per risolvere i tanti problemi”.
Sulla stessa linea i Primi Cittadini di San Giovanni in Fiore e Castrovillari, Giuseppe Belcastro e Mimmo Lo Polito, esprimendo soddisfazione per la prima Assemblea sulla sanità dopo anni di silenzio.
Tra gli altri intervenuti anche i loto colleghi di Marzi, Rodolfo Aiello; quello di Piane Crati, Michele Ambroggio: di Crosia, Antonio Russo; di Paola, Roberto Perrotta; e del Presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo.
“La situazione sanitaria in Calabria – ha sottolineato Franco Mundo, Sindaco di Trebisacce - è drammatica. Il sistema è al collasso. Non si riescono a garantire né l’assistenza ospedaliera né le emergenze-urgenze, ma addirittura mancano i medici di base nei piccoli comuni dell’entroterra. Vi è la necessità di superare al più presto l’emergenza con l’assunzione veloce del personale sanitario, sopratutto sviluppare una idea di sistema sanitario calabrese. Non si può vivere alla giornata”.
“I nostri ospedali non hanno medici le assunzioni devono essere sbloccate”, ha convenuto e concluso il sindaco di Acri Pino Capalbo.