Aggredito il sindaco di Saracena: 58enne in arresto, la solidarietà della Giunta
Renzo Russo, sindaco di Saracena, centro del cosentino, è stato aggredito da un cittadino nella mattinata di ieri e dentro gli uffici del Comune. L’uomo pretendeva di avere un contributo economico.
Le grida hanno allertato gli istruttori di vigilanza della Polizia locale, Simone Biancamano e Biagio Barletta, che repentinamente hanno fermato il malintenzionato.
Con l’arrivo in municipio dei carabinieri della stazione locale - guidata dal maresciallo Pietro Vecchione - è stato perfezionato l’arresto di Renato Pugliese, già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona risalenti agli anni ’90.
Nei confronti dell’uomo, accusato di tentata estorsione e minacce a pubblico ufficiale, su convalida del pubblico ministero Luca Primicerio, è stata applicata la misura cautelare nel carcere di Castrovillari.
«Non possiamo accettare che si usi violenza e intimidazione per ottenere qualcosa dai pubblici amministratori. Lo facciamo in un momento particolare per la nostra comunità da un lato colpita per l'aggressione subita dal Sindaco, Renzo Russo, e dall'altro nella volontà di tutelare la fragilità di chi vive il disagio e ha bisogno di risposte e tutele adeguate dalle strutture pubbliche».
Così la giunta ed i consiglieri di maggioranza di Saracena, attraverso gli assessori Biagio Diana e Franco Gagliardi, hanno espresso la solidarietà al primo cittadino.
“Siamo vicini al sindaco e – aggiungono - ci stringiamo attorno a lui per rinnovargli la nostra fiducia e solidarietà, sapendo che la legalità che ci ha sempre contraddistinti dovrà continuare ad essere il faro guida della nostra azione a servizio della comunità e per la tutela del bene comune”.
Dall'altro lato, però, giunta e maggioranza affermano di non poter cogliere nell'episodio “il grido di aiuto che arriva dalle persone più fragili che, insieme agli altri attori della vita pubblica e sanitaria del comprensorio, dobbiamo meglio accompagnare e tutelare, sicuri che chinandoci sui più deboli e ascoltando i loro bisogni sapremo costruire una società più a misura d'uomo”.
“Ma quel che è certo - hanno concluso gli amministratori di Saracena - è che pur nel bisogno nessuno può assumere l'arroganza e la violenza per ottenere ciò che gli necessita per vivere. E' un insegnamento che dobbiamo ricordare a noi stessi, e rilanciare alle giovani generazioni che, anche dalla politica, come da tutte le agenzie educative, attendono testimonianza di responsabilità e coerenza, legalità e giustizia”.