Rossano: aggressione Stasi la solidarietà di Antoniotti
Un gravissimo ed intollerabile episodio di aggressione ai danni di un Sindaco in prima linea a tutela della legalità. Una vicenda che turba tutti gli amministratori locali impegnati quotidianamente a governare le emergenze che accumunano il territorio. Il collega Stasi e la squadra da lui guidata vadano avanti senza indugi e con la determinazione che li ha distinti fino ad oggi, certi di godere del sostegno della stragrande maggioranza dei suoi concittadini, del nostro e di quello delle comunità della Sila Greca e della Sibaritide. È quanto dichiara Giuseppe Antoniotti, attestando la personale solidarietà e quella dell’Amministrazione Comunale di Rossano al Primo Cittadino di Longobucco, Luigi Stasi e all’intera comunità longobucchese all’indomani dell’aggressione subita.
In un periodo difficile ed aspro come quello che stiamo attraversando – afferma Antoniotti – unico nella storia della nostra Nazione, di particolare e diffusa insofferenza nei confronti delle istituzioni a qualsiasi livello, noi amministratori non possiamo sottrarci al confronto dialettico, duro se necessario, per difendere i diritti delle nostre comunità. Ogni giorno ci troviamo a dover affrontare, spesso con enorme imbarazzo, casi e storie personali di notevole disagio sociale; alle quali, spesso, non sappiamo dare risposte perché non ce lo permette il contesto in cui operiamo, tra la disoccupazione dilagante, i continui tagli alle risorse economiche ed altre numerose defezioni. La violenza verbale e fisica, però, non ha e non potrà mai trovare albergo nella nostra idea di convivenza e confronto democratici e pluralistici.
Noi rappresentanti istituzionali, per mille ragioni, siamo già costretti a fare da parafulmine per tutto quanto accade nelle nostre città, interpretando spesso le mille sofferenze che vivono le fasce più disagiate della popolazione. Ma l’aggressione e l’arroganza, no. Per questo – conclude Antoniotti – mi auguro che vicende come quella accaduta a Longobucco, da condannare senza mezzi termini, non abbiano più a ripetersi e soprattutto siano da monito a quanti, in ambito nazionale, hanno ancor di più l’obbligo di fare in fretta nel dare un governo stabile a questo Paese, capace di riportare ossigeno anzi tutto negli enti locali, per evitare di creare un solco ancora più profondo di quello già apertosi tra società reale e classe politica.