Elezioni Consorzio bonifica Ionio crotonese, esposto a tutela dei consiglieri
È stata infuocata la seduta del consiglio del consorzio di bonifica Ionio crotonese del 19 novembre. Riunione che è stata definita dal presidente riconfermato “una brutta pagina che nessuno poteva preventivare”. Questo è stata al centro della conferenza stampa tenutasi ieri mattina nella sede del consorzio stesso. Per Torchia l'equivoco di fondo è scambiare il consorzio come chi deve risolvere il problema dell'acqua mente la gestisce secondo alcuni criteri e concessione. Ha ringraziato i consiglieri perchè nonostante tutto i lavori sono iniziati “perchè alcuni paletti devono essere messi ed alcuni comportamenti non possono essere accettati in un contesto di civiltà”.
Ha racconto Torchia che nelle elezione dei consiglieri delegati, nella lista di Coldiretti, ha pensato di coinvolgere i coltivatori agitati per via delle carenze dell'acqua per gli ortaggi e finocchi, per fare in modo che si rendano conto. Quindi è stato inserito nella lista dei candidati. Subito dopo le elezione, però, lo stesso gruppo rivendicava di entrare anche nel consiglio di amministrazione tra i 15 delegati, con il ruolo di vice presidente, perché a loro dire “visto che il lago di S. Anna è nel territorio di Isola dobbiamo comandare noi”.
Lo stesso presidente Torchia ha cercato di avviare un ragionamento, ma invano. Denuncia, poi, Torchia una doppia morale della politica, che è consapevole a parole ma poi spesso molto evanescente quando si tratta di fare delle scelte. Lamenta che le pressioni sono cominciate già da 10 giorni prima, quando un gruppo di agricoltori si è recato alla Coldiretti Cosenza per perorare la loro causa e venerdì mattina 25 – 30 persone hanno occupato la sede del consorzio.
Torchia è così andato in Questura per esternare l'accaduto e chiedere consigli. Fatto istanza per chiedere alla Polizia di essere presente. Lunedì è stato chiesto un altro incontro al Consorzio e si presentano in ufficio 30 persone nell'ufficio di presidenza, anche con insulti. Parlato con i consiglieri e si è deciso di andare avanti lo stesso. Mezz'ora prima del consiglio sono arrivate le solite 30 persone ed occupano la sede.
Nello stesso giorno, intorno all'una e mezza Torchia racconta di aver ricevuto una telefonata in cui un funzionario della Regione gli chiede a nome del presidente Oliverio di rinviare il consiglio. E ha raccontato di aver esposto le sue perplessità dicendo che ciò non era possibile, sia per i termini per i condizionamenti. Gli è stato chiesto, poi, di rifletterci.
Il consiglio poi si è fatto, in un clima pesante, e Torchia ha ringraziato la Digos e la Questura per la presenza. Ieri Torchia ha fatto un esposto a tutela dei consiglieri e dei dipendenti.