Violenza sulle donne. Dati allarmanti nel solo Reggino: in meno di un anno oltre 140 casi

Reggio Calabria Cronaca

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che si celebra oggi, 25 novembre, il comando provinciale dei Carabinieri ha presentato il riepilogo, di per sé allarmanti, dei casi registrati nell’anno ancora in corso e nella solo provincia della città dello Stretto: ben 142 casi complessivi di donne sottoposte a vessazioni ed angherie.

L’area a maggiore incidenza di denunce è stata senza dubbio quella relativa al capoluogo, con 41 episodi. Emblematico, in tal senso, uno degli ultimi interventi degli uomini dell’Arma, avvenuto solo 4 giorni fa quando è stato arrestato in flagranza di reato un 47enne di Cataforio che, nonostante la presenza dei militari intervenuti su richiesta della moglie, ha continuato senza remore a picchiarla davanti ai carabinieri.

L’uomo è stato immediatamente bloccato dai militari che si sono frapposti in difesa della vittima e dopo aver subito spintoni e spallate, in un crescendo dell’azione di resistenza, hanno dovuto fermare l’uomo e dichiararlo in stato d’arresto.

Nel corso della stessa giornata, i carabinieri della stazione Reggio Calabria Principale hanno eseguito un divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti di un 71enne reggino, per delle ripetute minacce, violente e moleste, nei confronti dell’ex convivente e del figlio minorenne di quest’ultima, tra l’altro affetto da un deficit mentale.

Condotte sempre più diffuse e le cui dinamiche sono connotate da particolare complessità; in questo senso l’attività di contrasto necessita sempre di una massima attenzione da parte di tutti gli operatori nel settore, soprattutto nell’ottica della difesa delle categorie protette e con particolare riguardo alla presenza di minori o vittime in stato di gravidanza, che devono necessariamente caratterizzarsi da un innalzamento del livello massimo di attenzione.

I carabinieri ricordano alle vittime che esistono dei Centri antiviolenza, delle strutture idonee per comprendere la drammaticità delle fattispecie di reato, ma soprattutto di poter metabolizzare gli eventi grazie al supporto di psicologi e vittime ormai fuori dal contesto di violenza di genere subita.

In questo senso è indispensabile sensibilizzare i cittadini e la comunità nel suo insieme nel fornire dettagli o segnali di allarme utili alle forze dell’ordine per un intervento tempestivo e risolutivo delle vicende, evitando che questi reati possano essere portati ad altre conseguenza, di gran lunga più gravi e pericolose per l’incolumità della persona e con particolare riguardo anche alla presenza di minori.

LA RETE DI SUPPORTO

Con l’introduzione della Legge cosiddetta “Codice Rosso” e le linee guida redatte della Procura della Repubblica locale, il Comando Provinciale dei Carabinieri reggini, ha pianificato un protocollo operativo affidato ad una specifica rete di militari selezionati e coordinati dal responsabile della polizia giudiziaria a livello locale, che si identifica nel Comandante del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia competente per territorio.

Questa rete, per la quale sono stati scelti carabinieri donna o comunque particolarmente sensibili al fenomeno, ha approfondito e sviluppato il protocollo con la stesura di alcuni formulari e verbali così da essere tempestivi e completi in relazione al primo intervento e alla trattazione della comunicazione di notizia di reato da inviare all’autorità giudiziaria.

Questa Rete Supporto Anti Violenza è composta da militari che si renderanno reperibili immediatamente in caso di necessità e che seguiranno la vittima attuando tutte le procedure operative richieste, a partire dalla stesura della denuncia e per finire, dove si rendesse necessario, con la collocazione nel centro anti-violenza.

Inoltre, sempre il Comando Provinciale di Reggio Calabria, nel 2017, ha istituito con Soroptimist Italia, “Una stanza tutta per sé” all’interno del Gruppo di Locri, proprio per incentivare le fasce deboli a denunciare, in un “luogo sicuro, protetto, dove le vittime di violenza possono parlare senza paura di ogni loro preoccupazione”.

Allo stesso modo, ogni Stazione dell’Arma può accogliere in maniera idonea chiunque abbia bisogno d’aiuto e sono state diramate delle apposite direttive ai Carabinieri nell’approccio comunicativo e nel primo ascolto della vittima, soprattutto in relazione all’empatia emotiva necessaria per far esternare e precisare alla persona offesa un delitto grave e circostanze e dettagli sempre dolorosi da ricordare.

Infine, è stata elaborata un’apposita locandina, a cura del Comando Compagnia, con tutti i riferimenti utili e annessa la localizzazione dei Comandi Stazione, intesi come presidi di legalità al servizio del cittadino, e le indicazioni sulla Rete Supporto Antiviolenza.