Controlli agro-alimentari e “fuochi” illegali, quattro denunce nel reggino

Reggio Calabria Cronaca

Con l’approssimarsi delle festività natalizie, i carabinieri dipendenti dal Gruppo di Gioia Tauro hanno intensificato i servizi sul territorio sia per prevenire e reprimere i reati e gli illeciti in ambito agro-alimentare, soprattutto considerato il notevole aumento di acquisti e consumi nel periodo, sia per il contrasto alla detenzione e commercio illegale di artifizi pirotecnici, che rappresentano un evidente rischio per l’incolumità dei cittadini, soprattutto per i più piccoli.

Per far fronte a queste esigenze, i militari di Taurianova hanno svolto negli ultimi giorni degli interventi che hanno portato a quattro denunce all’autorità giudiziaria, per illeciti in materia agro-alimentare e per possesso illegale fuchi d’artificio, oltre che a sanzioni amministrative per circa 10 mila euro totali, ed anche a degli ingenti sequestri sanitari di alimenti.

In particolare i carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova, assieme ai colleghi del gruppo forestale di Reggio Calabria, hanno svolto un controllo ad una cooperativa agricola del posto per verificare il rispetto della normativa agroalimentare e sulla tracciabilità dei prodotti in vendita.

Una verifica che ha fatto emergere irregolarità importanti quanto agli obblighi di controllo delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e tracciabilità degli alimenti, oltre che in ambito sanitario, mancando le comunicazioni e verifiche all’autorità competente.

Per questo all’azienda sono state comminate sanzioni amministrative per oltre 6.500 euro, e sono stati sequestrasti 60 fusti in plastica da 200 litri cadauno, contenenti bucce d’arancia per la lavorazione di canditi, che erano privi di tracciabilità.

Nello stesso contesto, i Carabinieri di Taurianova hanno svolto una verifica in un capannone industriale ad Amato, dove, all’interno di una stanza, hanno trovato tutta l’attrezzatura e il materiale necessario per una rilevante produzione e vendita di miele, con 22 barattoli in vetro da 500 grammi già imballati, oltre 200 melari e 570 kg di miele, il tutto senza qualunque tracciabilità e indicazione di provenienza e senza alcuna autorizzazione e controllo sanitario.

L’intervento dell’Asp e degli specialisti della Forestale di Reggio Calabria, ha consentito inoltre di appurare la presenza di un particolare coleottero esotico - e di diverse larve - riconosciuto come pericoloso per la salute umana e mortale per le altre api locali, dal Ministero della Sanità e della Regione Calabria, di cui quindi ne è assolutamente vietata la detenzione, rappresentando un pericolo concreto per la diffusione di malattie animali.

Tutta l’attrezzatura, il materiale e il miele sono stati sequestrati e il proprietario del capannone, un 56enne di Rizziconi, ed il proprietario dell’attrezzatura, un 34enne di Cittanova, sono stati segnalati in concorso all’autorità giudiziaria per il reato di commercio di sostanze nocive, diffusione di malattia animali e ricettazione, e si sono visti elevare sanzioni per circa 3000 euro.

Il rispetto di queste norme in ambito agro-alimentare – spiegano dall’Arma - è fondamentale per garantire la qualità del prodotto e la salubrità degli alimenti, in ogni fase di raccolta, trasformazione e distribuzione.

I controlli, in particolare con i reparti specializzati dei forestali, sono volti proprio a garantire il rispetto di queste regole anche nell’interesse di gran parte degli imprenditori agricoli locali che le osservano per garantire un prodotto di qualità e sicuro.

È dunque necessario prestare particolare attenzione agli acquisti di alimenti prodotti in modo “domestico”, senza alcun controllo e verifica, perché possono nascondere concreti rischi per la salute dei consumatori.

Infine, nell’ambito dei servizi di contrasto alla detenzione e compravendita illecita di materiale pirotecnico, i carabinieri di San Martino hanno svolto un controllo in un centro giovanile di Amato, dove si sospettava fossero in vendita in modo abusivo dei “petardi”.

Dentro erano presenti diversi minori di 14anni e, in una stanza sotto una scrivania, i militari hanno trovato un contenitore di cartone con all’interno ben 58 scatole di artifici pirotecnici, per un complessivo di 900 petardi, tutti messi abusivamente in vendita ad 1 euro.

Sia sul contenitore che sulle singole scatole non vi era alcuna marchiatura “CE” che è obbligatoria per l’identificazione, la tracciabilità e la sicurezza del materiale e quindi necessaria per consentirne la vendita.

Inoltre, gli ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che gli artifizi erano scaduti, e quindi non più utilizzabili, addirittura dal 2017.

Oltre tutto i petardi erano di fatto nella libera disponibilità di numerosi bambini presenti, senza particolari accorgimenti per conservarli in modo più attento. Gravi superficialità nella detenzione degli artifizi che potevano causare pericoli per un utilizzo improprio, senza contare la chiarezza della illecita finalità commerciale.

Il materiale è stato quindi sequestrato e i due responsabili del circolo, un 26enne e 33enne di Taurianova, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per la violazione della normativa sulla detenzione e vendita del materiale pirotecnico.