Corigliano, sequestrati 35 kg pesce azzurro e rete
La Capitaneria di porto di Corigliano prosegue i controlli per cercare di limitare i danni causati all'ecosistema marino dalla pesca marittima abusiva effettuata da chi non e' in possesso di regolare licenza. La guardia costiera ha sequestrato 35 kg di pesce azzurro e una rete da pesca di oltre 200 metri nel corso di un'attivita' di vigilanza sul litorale della localita' Zolfara di Rossano. Il sequestro ha colpito quattro persone che, in violazione della legge, stavano esercitando attivita' di pesca di tipo professionale mediante l'impiego di attrezzi (rete tipo sciabica) il cui uso e' riservato esclusivamente ai pescatori professionali muniti di licenza di pesca. Oltre al sequestro della rete e del pescato, i militari hanno pure multato i quattro per 2 mila euro ciascuno. Il prodotto ittico, che sarebbe in commercio al di fuori della rete di commercio ufficiale ed in spregio alle normative sanitarie, e' stato distrutto. Secondo quanto reso noto dalla Capitaneria di porto coriglianese, la pesca di frodo nella Sibaritide produce un aumento non misurabile del cosiddetto "sforzo di pesca", poiche' chi pesca abusivamente sfugge a ogni censimento amministrativo e danneggia le categorie professionali, sfuggendo ad ogni forma di vigilanza. Una recente normativa nazionale (il decreto ministeriale 6 dicembre 2010 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 gennaio 2011) impone anche il censimento della pesca di tipo sportivo o ricreativo. L'attivita' operativa della Capitaneria di porto di Corigliano si inserisce nel quadro della programmazione regionale in armonia con le linee guida e gli obiettivi indicati dalla Direzione marittima di Reggio Calabria che coordina, in regione, le attivita' delle Capitanerie di porto.