Catalano (Destre Unite): “privatizzazione causa disoccupazione, invertire tendenza”

Reggio Calabria Politica

“In Italia il tasso della disoccupazione, non solo è fra i più alti dell’Eurozona. Il sistema di privatizzare i servizi Statali non fa altro che abolire l'impiego pubblico ed aumentare i costi degli stessi servizi per i cittadini In favore dell'arricchimento delle grandi imprese e delle multinazionali”.

Una riflessione offerta dal coordinatore Regionale per la Calabria del Movimento “Destre Unite” Luigi Catalano che pensa ad una possibile soluzione con l’intento di “far ritornare il ceto sociale medio tramite l’abolizione dei lavori Statali in capo ai privati”.

“Se con il pubblico impiego servono 100 addetti per portare avanti un’opera; lo stesso servizio affidato ai privati potrà essere effettuato magari con 60 unità lavorative. Detto così sembra evidente che ci sia un risparmio, ma l'appalto all'impresa privata non costa meno di quanto costerebbe, allo Stato, svolgere quel servizio compreso gli stipendi di 100 impiegati”.

“Il danno più grave in tutto ciò – avanza la nota - è che gli impiegati delle aziende private spesse volte non sono mai con un contratto a tempo indeterminato e forse a volte non hanno neanche uno stipendio a tempo pieno; questa tipologia di lavoratori non genera benessere nel tessuto sociale, ma crea ricchezza soltanto nelle tasche delle grandi imprese che spesse volte sono delle multinazionali (rastrellano il denaro nel territorio ed investono all’estero)”.

Per Catalano “è necessario attuare un’inversione di tendenza tornando a gestire i servizi dello Stato con l'impiegato pubblico. Lo stipendio pubblico in un contesto sociale crea un grande vantaggio che è di gran lunga superiore a qualunque ipotetico spreco”. Concludendo: “azzeramento degli appalti di servizi soprattutto quelli globalizzati, etc. essi devono tornare ad essere gestiti dallo Stato e soprattutto eliminare anche i grandi calderoni mangiasoldi come la Consip etc. Questi sistemi creano l’indebitamento dello Stato e l’impoverimento delle famiglie. Tutto ciò permetterà l’aumento del pubblico impiego e la ricrescita socioeconomica”.