Carcere: concluso il laboratorio di poesia a Crotone
Dai tempi di Cesare Beccaria – e ancor di più nell’Italia democratica – il concetto di pena carceraria non va inteso come una “punizione”, ma anche e soprattutto come una “riabilitazione”, al fine di recuperare l’individuo, non solo nell’interessa dell’individuo stesso, ma anche di quello della società, che vede così diminuire il rischio di reiterazione del reato.
In quest’ottica il Garante dei detenuti, avvocato Federico Ferraro ha patrocinato l’iniziativa di un gruppo di poeti e scrittori crotonesi che si è proposto per svolgere un corso di lettura e scrittura poetiche all’interno della casa circondariale di Crotone.
I volontari (Pasquale D’Emanuele, Paola Deplano, Susy Savarese, Raffaella Trusciglio, Francesco Vignis e Davide Zizza) hanno letto e commentato con un gruppo di detenuti sia le proprie poesie che quelle di autori famosi, dando poi ai loro interlocutori la possibilità di esprimere per iscritto, anche in forma non necessariamente poetica, le loro emozioni e il loro vissuto.
Il corso, svoltosi fra novembre e dicembre di quest’anno, è stato svolto con commozione e partecipazione, sia da parte dei docenti che da quella dei discenti.
Imprescindibile l’appoggio e il sostegno del Direttore del carcere, dottoressa Caterina Arrotta, del Comandante dottoressa Manon Giannelli, dell’Educatrice dottoressa Concetta Froio e del personale di polizia penitenziaria tutto che hanno reso possibile, con la loro fattiva disponibilità, lo svolgimento del corso stesso.
Vista l’entusiastica partecipazione dei detenuti il gruppo di poeti, sempre tramite l’Avvocato Ferraro, ha nuovamente richiesto alla Direzione della Casa Circondariale l’autorizzazione a ripetere l’iniziativa da gennaio in poi.
Al termine del corso i detenuti della casa circondariale di Crotone hanno scritto una lettera di benvenuto al nuovo arcivescovo Mons Angelo Raffaele Panzetta, nell`attesa di poterlo incontrare e pregare insieme a lui , ed una poesia dal titolo Gesù e Dio, a tema religioso.