Killer in azione a San Lorenzo del Vallo, due donne freddate senza pietà. IL VIDEO

Cosenza Cronaca Elvira Madrigrano

Ad un mese esatto dell’omicidio del figlio di Franco Presta, presunto boss locale, attualmente latitante, la vendetta è stata compiuta per restituire il dolore. Le vittime sono la cognata e la nipote di Aldo De Marco, il commerciante che il 17 gennaio scorso, a Spezzano Albanese, a due chilometri da San Lorenzo del Vallo, ha ucciso a colpi di pistola Domenico Presta, di 22 anni. Un omicidio, quello, scatenato da una banale lite per un parcheggio, ma che affondava le radici in vecchi rancori. Ieri sera a San Lorenzo del Vallo è stata una strage che poteva finire ancor peggio. Una serata normale, nell’appartamento di una palazzina popolare, si trovava tutta la famiglia De Marco. Il commando ha fatto irruzione verso le 20, ha sfondato la porta e portato a compimento il duplice omicidio a colpi di fucile.

Oltre a Rosellina Intrieri, 45 anni, è morta anche la figlia venticinquenne Barbara che ha cercato inutilmente la fuga sul balcone di casa ma dove i killer l’hanno raggiunta e spietatamente freddata. Quando i carabinieri sono arrivati nell'appartamento al terzo piano della palazzina, dietro il noto castello, era riversa sulla ringhiera. In casa c’erano anche Gaetano De Marco, fratello di Aldo, che stava dormendo in un’altra camera, e forse per questo motivo è stato risparmiato dai killer che non si sono accorti della sua presenza; e il figlio ventenne rimasto ferito in maniera non grave. I proiettili hanno raggiunto ad un braccio e in un fianco il giovane Silos, al momento ricoverato nell’ospedale di Castrovillari.

Il commando, finita l’azione punitiva, si è dato alla fuga a bordo di un’Audi A4 bianca, ritrovata bruciata a pochi chilometri di distanza. All’interno dell’auto sono state rinvenute le armi usate per compiere la mattanza: un fucile, una pistola ed una mitraglietta. Le armi sono ora al vaglio degli specialisti che li spediranno ai Ris di Messina per stabilire se hanno già sparato in altre occasioni. Sul caso indagano senza sosta i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano e del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, che seguono una pista ben definita. Ieri sul luogo del delitto oltre al sostituto procuratore di turno della procura di Castrovillari, competente per territorio, si è recato anche il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Vincenzo Luberto.