Giordano (Idv) no al liste bloccate
“La proposta avanzata dal Governatore della Calabria riguardo il cambiamento della legge elettorale regionale, con relativa introduzione delle liste bloccate, non può essere condivisa per motivi di sostanza e opportunità”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’Idv, Giuseppe Giordano che aggiunge: “L’articolo 1 della Costituzione italiana afferma che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle forme della Costituzione stessa. Dunque mascherare dietro il pericolo di infiltrazioni mafiose, l’inserimento delle liste bloccate rappresenta solo un’opportunità per un modello in cui vi è il controllo di pochi a discapito di molti; tutto ciò conferma e certifica il cesarismo scopellitiano. La proposta lanciata dal Governatore non sembra essere la più felice per proteggere la politica dalle infiltrazioni, dalle lobby o da gruppi di potere; cosi facendo, il rischio è di rinchiudere il potere in sempre più segrete stanze, facendo venire meno l’essenza della democrazia che è la trasparenza e la partecipazione”. Rilancia Giordano: “E’ fondamentale attivare un processo che dia vita ad una sana competizione politica con soggetti che non si impongono, ma si propongono. Il sistema delle liste bloccate costituisce un impedimento agli elettori che, in questo modo, non potranno scegliere ma, semplicemente, acconsentire alle designazioni fatte dalle segreterie dei partiti. Si configura, così, un vero e proprio commissariamento in cui controllato e controllore sono lo stesso soggetto. E’ necessario - continua Giordano - distinguere sempre tra la politica- che è la capacità di decidere ciò che è necessario fare- ed il potere, ovvero la capacità di realizzare le cose. Diventa indispensabile, quindi, applicare le norme già in atto e pensare a misure adeguate per tutelare e controllare chi compie determinate scelte, attuando una verifica costante attraverso report a cadenza mensile, o ancora prevedendo norme ancora più restrittive circa l’incompatibilità di carica”. Conclude Giordano: “Bisogna sviluppare le condizioni di un alto grado di pubblicità negli affari pubblici, di trasparenza costante e comprensibilità degli stessi. Questa politica politicante erode la coesione sociale, mettendo a rischio la democrazia ed il capitale sociale. Serve, pertanto, un patrimonio di fiducia diffusa e condivisa, di efficienza amministrativa, di affidabilità e di trasparenza nei meccanismi che regolano tutte le decisioni pubbliche. Ciò potrà essere un antidoto istituzionale per determinare la spersonalizzazione politica ed un freno al proliferare indiscriminato e amorale della economia criminale”.