Rende, al via le iniziative della Giornata della memoria
Si intitola “Storie di Ordinaria Resistenza. Amore, sport e musica nei campi di concentramento nazisti” l’iniziativa promossa dal Comune di Rende in occasione della Giornata della Memoria. Il 28 gennaio alle 16nella sala convegni del Palacultura di Rende l’attrice kantoriana Ludmila Ryba leggerà alcuni brani estratti da “C’era l’amore nel ghetto”, edito da Sellerio e scritto da Marek Edelman, l’unico comandante sopravvissuto alla rivolta nel ghetto di Varsavia di aprile 1943. Il libro, tradotto in italiano dalla stessa Ryba, è edito da Sellerio con una introduzione di Adriano Sofri e Wlodek Goldkorn.
Nel volume si narra delle vite degli ebrei stipati dagli invasori tedeschi nel ghetto di Varsavia: “L’insurrezione del ghetto–ha proseguito la Petrusewicz- è divenuta un simbolo di resistenza armata anche nelle condizioni estreme. Nei frammenti letti da Ryba si toccherà senza retorica il tema dell’amore come forza vitale”.
Il giornalista Francesco Veltri proporrà invece uno sguardo originale sullo sport al tempo del nazifascismo con “Il mediano di Mauthausen”, libro edito da Diarkos che narra la storia del calciatore e operaio Vittorio Staccione, centrocampista in ascesa nella Torino degli anni ’30 che alla passione per il calcio ha unito quella per la politica e le lotte sociali all’interno delle fabbriche. Tali attività lo misero sotto la lente d’ingrandimento di fascisti e lo portarono all’internamento nel campo di concentramento di Mauthausen, dove trovò la morte.
Infine, il coro polifonico della parrocchia della Santissima Trinità di Saporito eseguirà alcuni canti scritti dai deportati nei campi di concentramento. All’iniziativa parteciperanno anche gli studenti del liceo Classico “Gioacchino da Fiore”, del liceo scientifico “Pitagora” e dell’istituto d’istruzione superiore “Todaro-Cosentino” che presenteranno i progetti realizzati per le celebrazioni.
“La memoria della Shoah –ha affermato Marta Petrusewicz- troppo spesso confonde i campi di concentramento con la “semplice” persecuzione antisemita, dimenticando il genocidio attuato dal regime hitleriano. Ma gli ebrei non andarono allo sterminio come degli agnelli sacrificali. Laddove fu possibile, essi posero la resistenza, talvolta disperata: ci furono rivolte e insurrezioni nei ghetti, nei campi di concentramento, persino a Treblinka, il più terribile dei campi di sterminio. E ci fu anche una resistenza “ordinaria”, quella che affermava la voglia di vivere malgrado tutto, anche in faccia alla morte certa. È a queste storie che dedichiamo la Giornata della Memoria 2020”.