Rogliano, denunciati tre “furbetti” del reddito di cittadinanza
Altri “furbetti” del reddito di cittadinanza sono stati denunciati dai carabinieri di Rogliano. I tre, appartenenti allo stesso nucleo familiare, erano riusciti a ottenere il beneficio, percependo dall’Inps, circa mille euro al mese, dallo scorso maggio.
Tutto è partito dai tentativi di notificare degli atti a un 34enne di Lungro ma trapiantato da anni a Rogliano. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga, dallo scorso settembre risultava irreperibile da diverse settimane.
Grazie a diversi accertamenti, i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo ad Altomonte dove, senza dire nulla ad amici e parenti, si era trasferito già dal mese di luglio scorso, nella casa paterna, senza uscirne mai se non per brevissime commissioni.
La circostanza per cui non avesse mai mutato la propria residenza roglianese ha insospettito i militari che hanno quindi effettuato un confronto con la banca dati dell’Inps.
È così emerso che tanto il 34enne, quanto il padre 59enne, erano percettori di reddito di cittadinanza. A seguito di altri sopralluoghi nella loro abitazione ad Altomonte però, i carabinieri hanno scoperto che una 33enne di origine romena e compagna del padre del 34enne, percepisse anche lei il beneficio.
Nelle dichiarazioni Isee tutti erano residenti in abitazioni differenti e facevano parte di altrettanti nuclei familiari. Grazie agli elementi raccolti, i carabinieri, coadiuvati dai colleghi di Altomonte e Lungro, hanno bussato alla loro porta alle prime luci dell’alba.
Eseguiti un sopralluogo e una perquisizione gli sono state sequestrate così tre carte magnetiche rilasciate dagli uffici postali di Rogliano ed Altomonte. Il Provvedimento preventivo è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Castrovillari.
I tre dovranno ora rispondere in concorso dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e comunicazione non veritiera dello stato di famiglia, nonché darsi da fare per trovare i circa 9.500 euro frodati all’Inps, che dovranno essere presto restituiti.