Antisemitismo. L’appello di Sbarra (Cisl): “memoria inizia ad essere labile già dal linguaggio politico”
“L’indifferenza non è ammissibile. Mai più”: inizia con l’appello di Papa Francesco che incita cristiani al ‘dovere di accogliere e mettere in pratica comportamenti di solidarietà nei confronti di altri nostri simili tramite un nuovo umanesimo che metta al centro i bisogni dei cittadini sempre più alle prese con diseguaglianze, povertà e odio’ e divenuto uno spunto di riflessione per Nausica Sbarra, Coordinatrice Regionale Donne, Giovani e Immigrati Cisl Calabria.
Dalle parole del Presidente Mattarella nel suo recente viaggio a Gerusalemme un monito alla popolazione: “non si abbassi mai la guardia, l’attenzione e la vigilanza contro l’antisemitismo, contro la violenza e contro il fascismo”, un discorso accorato che riporta l’esperienza della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, e costretta a vivere con la scorta a causa dei rigurgiti di odio antisemiti.
“Un odio che – sottolinea Sbarra - si manifesta anche in Italia dove, complice il linguaggio politico, continuano a registrarsi episodi che ci riportano alla Germania nazista. Non c’è da stare allegri per la svastica sul muro della cattedrale di Andria al messaggio “Juden hier” sulla porta della casa dove Lidia Rolfi è vissuta fino alla morte. Appartamento abitato dal figlio della donna partigiana di Mondovì che nel 1944 venne internata in un campo di concentramento”.
“Fatti che ci fanno capire come la nostra memoria storica incomincia ad essere labile, nonostante oggi il mondo sia pieno di campi di concentramento. Pensiamo alla vicina Libia - senza dimenticare la Corea del Nord, la Cina, la Malaysia, il Bangladesh e non solo – dove uomini, donne e bambini vengono privati dalla libertà personale e costretti a vivere in condizioni disumane. Persone che scappano da guerre, carestie, persecuzioni e che gli egoismi dell’Europa respingono in nome del nazional-populismo”.