“Una nueva mirada”: l’eccezionale esposizione fotografica di Tina Modotti a Rende
Per la prima volta in Calabria, e nel sud Italia, la mostra fotografica itinerante: “Una Nueva Mirada” un nuovo sguardo, con le opere della controversa artista italiana di nascita e messicana “de corazon” Tina Modotti. Da molti descritta come personaggio poliedrico: rivoluzionaria, comunista, emigrante, attrice, rifugiata politica e femminista.
Assunta Adelaide Luigia Modotti, detta Tina, nasce a Udine, da famiglia operaia aderente al socialismo della fine Ottocento, da padre meccanico e da madre sarta. Inizia a scoprire l’amore per la fotografia all’età di dodici anni quando frequenta lo studio fotografico dello zio Pietro. I suoi viaggi negli Stati Uniti, in Messico ed in Europa, influenzarono e mutarono profondamente l’attività artistica della Modotti. Anche le sue relazioni sentimentali con: Roubaix del'Abrie Richey (Robo), Edward Weston, Xavier Guerrero e Vittorio Vidali sono state fondamentali per l’evoluzione artistica di Tina.
La fotografia della Modotti dapprima si concentra sulla natura: rose, calli, canne di bambù, cactus; per poi dedicarsi a forme più dinamiche, utilizzando l’obiettivo come strumento di indagine e denuncia sociale, conservando comunque un certo equilibrio estetico assumendo talvolta una valenza ideologica.
La sua sensibilità politica nasce in Italia con le proteste e le prime rivolte della classe operaia, ma cresce e matura in Messico negli anni venti, dove Tina diventa un’attivista a difesa del voto delle donne (campagna suffragista del 1929) e delle lotte comuniste in divergenza al governo messicano del tempo. Particolarmente discussa la sua amicizia con la pittrice Frida Kahlo e il suo compagno Diego Rivera. Alla sua morte, nel 1942, Pablo Neruda le dedica una poesia che verrà scolpita nella sua tomba a Città del Messico.
La mostra, dal 30 gennaio al 13 febbraio presso il Chiostro di San Domenico a Cosenza, è organizzata dalla Fondazione Lilli Funaro in collaborazione con la Fondazione Amalia Vilotta, curata da Gemma Anais Principe e Federico Orlando.
L’esposizione proseguirà poi, dal 17 al 24 febbraio presso l’Università della Calabria, rientrando nell’ambito delle attività internazionali tra l’Unical ed il Messico coordinate dal Prof. Natale Arcuri, con la collaborazione del Centro Studi Smart City e dello spin off-Smart City Instruments.
Le opere sono state gentilmente messe a disposizione dall’Ambasciata del Messico a Roma, con la quale Unical ha intensificato i rapporti negli ultimi mesi ed avviato interessanti collaborazioni in ambito scientifico e culturale.