Giornata della memoria a Rossano con l’attore ebreo Moni Ovadi
“Eventi come la Giornata della Memoria ci consentono, di riflettere sul tema della diversità, da professare come risorsa e non come limite intorno al quale alzare barricate, tra me e l’altro, tra persone con disabilità e normodotate, tra razze e religioni”.
Questo è il pensiero della Presidente del Consiglio Comunale di Corigliano-Rossano, Marinella Grillo presente all’evento insieme all’assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis e la Presidente della commissione Cultura Alessia Alboresi.
Ieri l’attore e drammaturgo ebreo Moni Ovadi, ha letteralmente catturato l'attenzione della gremita Sala Rossa di Palazzo San Bernardino. Ovadia ha conversato con Marta Petrusewicz, Professore Ordinario di Storia Moderna presso l’Unical riflettendo su ciò che è stato l'Olocausto, rivivendo la paura dell'essere scovato e raccontando le tappe di una continua fuga. Ha poi spiegato cosa significa essere ebreo oggi, nella società dei nativi digitali, dove la discriminazione corre lungo altri canali, ma sa essere ugualmente efficace ed ottenere effetti devastanti su chi la subisce.
Tre monologhi per raccontare la storia personale che si intreccia con quella della Shoah e per ricordare che le vittime della discriminazione non erano i soli ebrei ma anche le persone con disabilità, i rom, i shinti, gli omosessuali e tutte quelle categorie di persone che non rientravano nella cosiddetta razza pura. Un passaggio, quello più emozionante, sul significato dell’essere ebrei oggi. Sulle diverse forme di discriminazione che sopravvivono ancora.