Lamezia e Reggio aderiscono alla Giornata dell’Epilessia
È in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia (10 febbraio) che la Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) organizza in Calabria numerose iniziative di informazione e sensibilizzazione su una delle patologie neurologiche più diffuse: oltre 500.000, infatti, le persone colpite solo in Italia, mentre i casi registrati nel mondo sono circa 50 milioni.
A Lamezia Terme il 10 febbraio, alle 11, presso la Sala Ferrante dell’Ospedale Giovanni Paolo II, si svolgerà il Convegno “Epilessia…niente paura!”. Ad aprire l’evento i saluti del Sindaco Paolo Mascaro. Dalle 14 alle 17, i cittadini potranno sottoporsi a visite e consulenze gratuite presso l’Ambulatorio Lice Calabria
A Reggio Calabria nella stessa giornata, dalle 08.30 alle 13.00, visite specialistiche gratuite presso il Centro Regionale del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. A partire dall’imbrunire, il Castello Aragonese “cambierà colore”: lo storico monumento verrà illuminato di viola, colore simbolo della lotta all’epilessia. L’iniziativa, organizzata da Lice, ha come obiettivo quello di accendere una “luce speciale” contro le false credenze e lo stigma e supportare la ricerca scientifica
“La solidarietà si propaga. #liberalaricerca” è infatti il claim che la Lega Italiana Contro l’Epilessia (Lice) lancia quest’anno per sottolineare come il futuro di questa importante patologia neurologica vada costruito ogni giorno, passo dopo passo, con il supporto di tutti noi. Un gesto solidale, infatti, può diventare contagioso e fare la differenza nella vita delle oltre 500.000 persone che in Italia soffrono di questa impattante malattia.
“La ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti nella diagnosi e nella cura dell’epilessia – afferma il Dottor Vito Sofia, Coordinatore Lice Calabria e Sicilia - ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto per quelle forme di epilessia farmaco-resistenti di cui soffre il 30% dei pazienti. Il fatto che le crisi arrivino spesso senza alcun preavviso, potendo provocare traumatismi o altri tipi di conseguenze negative rende le persone con epilessia insicure, ansiose e dipendenti dagli altri. Ma non tutti possono contare sull’aiuto di una persona cara e l’assistenza socio-sanitaria sul territorio è ancora molto carente. Aiutare davvero le persone con epilessia significa finanziare e stimolare la ricerca, organizzare meglio i Centri specializzati su tutto il territorio nazionale, scoprire nuove strategie di cura e permettere equamente l’accesso alle terapie più innovative”.