Gestione rifiuti, assemblea a Trebisacce: sì a consorzio comunale, stop a privati
I presidenti degli Ato e la Regione Calabria “non possono più parlare di ecodistretti, discariche e inceneritori (ancora e incredibilmente) come delle uniche soluzioni possibili per superare l’emergenza rifiuti”.
A ribadirlo è la Raspa, la Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’autotutela, nel corso di una riunione svoltasi ieri a Trebisacce e che ha visto partecipare un nutrito numero di cittadini, insieme all’ex sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi.
Per Gagliardi “il ciclo dei rifiuti, va chiuso all’interno del ristretto territorio che li produce” ed il sistema basato sugli Ato (gli Ambiti territoriali ottimali) provinciali sarebbe “fallimentare” e dovrebbe anch'esso essere rivisto “radicalmente” optando, invece, per un consorzio ristretto di comuni, accorpati in un'azienda speciale di diritto pubblico ma, di fatto, autonomi nella gestione del servizio
L’assemblea popolare di Trebisacce ha indicato, ancora una volta, e a quanto pare pere gli organizzatori sarebbe stato anche necessario, che una strada diversa è possibile.
“Se saremo in grado di seguirla, incentivando una raccolta differenziata spinta e di qualità e ridistribuendo equamente la ricchezza prodotta da un ciclo di smaltimento virtuoso, i rifiuti smetteranno presto di essere un problema, trasformandosi invece in una risorsa per tutti”.
Simona Colotta, eletta sindaco di Oriolo lo scorso anno, e tra i pochissimi amministratori presenti, si è detta “motivatissima” a creare un’azienda consortile con diversi comuni (Montegiordano, Nocara, Canna, Plataci e altri) “per sottrarsi definitivamente - così ha dichiarato - ai capricci dei privati che gestiscono l’immondizia calabrese, traendone profitti sin troppo lauti”.
L’assemblea presieduta da Raspa ha auspicato la rinuncia immediata al meccanismo delegante ed esternalizzante che a dire dei presenti avrebbe prodotto “questo stato di cose” e “non solo nell'ambito della raccolta dei rifiuti”.
Lanciato un appello a cittadini e alle istituzioni, dunque, a sposare “con consapevolezza” la linea dell'autotutela e ci s’è dati appuntamento a giovedì prossimo, 13 febbraio, a Cassano allo Ionio, dove si terrà un consiglio comunale aperto, richiesto da associazioni e movimenti volto a scongiurare l'ampliamento “della già enorme quarta buca” e la creazione di una quinta “dove – è stato ribadito - dovrebbe esserci spazio soltanto per agricoltura di qualità e cura del territorio”.