Foibe. Gli studenti del Lucifero alla presentazione del libro “Italiani due volte”
La memoria è fondamentale, non dimenticare significa non commettere gli stessi errori, non permettere che si possano compiere gli stessi orrori. Il messaggio è arrivato forte e chiaro agli studenti delle classi VA, VB, VC, IVA e IVB dell’istituto Alfonso Lucifero di Crotone che ieri mattina nell’aula magna hanno partecipato attivamente alla giornata del ricordo.
Il dirigente dell’istituto Girolamo Arcuri ha sposato immediatamente la proposta di presentare il libro “Italiani due volte. Dalle Foibe all’esodo una ferita aperta della storia italiana”. A portare i saluti insieme lui è stato il vice prefetto vicario Sergio Mazzea. L’incontro è stato moderato da Mariella Schirripa mentre a presentare il libro è stato l’avvocato, nonché grande appassionato di storia, Luigi Morrone, ma il momento più toccante è stata la testimonianza dell’insegnate in pensione Maristella Benco.
La famiglia della professoressa Benco era di Pola in Istria (oggi Croazia) i suoi nonni e i suoi genitori sono stati degli esuli. Una testimonianza diretta che ha fatto vibrare le corde della sensibilità degli studenti che hanno toccato con mano il dramma di un popolo improvvisamente diviso fra due nazioni. La portata dell’evento probabilmente non è percepita allo stesso modo se studiata in maniera fredda e asettica sui libri di storia. Il racconto di Benco invece ha fatto “vivere” in prima persona sentimenti e paure, ma soprattutto la difficoltà di inserimento degli esuli istriani in una terra che invece li sentiva estranei.
Sono stati proiettati poi l’inno d’Italia, un filmato sulle Foibe e letti i passi più significativi del libro. L’incontro è poi entrato nel vivo perché il dibattito conclusivo è stato partecipatissimo, le domande poste dagli studenti sono stati tutte pertinenti e stuzzicanti, la discussione perciò è stata sempre viva e animata. Con una partecipazione attiva e attenta gli studenti, guidati dai propri insegnanti, hanno dimostrato di aver colto pienamente il messaggio, di un qualcosa che probabilmente per troppo tempo è stato sminuito.