Agorà Kroton: non vogliamo sindaci sceriffi
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del Presidente della Coop.Sociale Agorà Kroton, Pino De Lucia Lumeno:
La visita del comitato Schengen presso il CARA di S.Anna ha consegnato alle cronache pareri positivi, ed ovviamente legati al modo di fare accoglienza del nostro territorio. Naturalmente le difficoltà sono tantissime, specie al di fuori del centro. L’arrivo massiccio di immigrati infatti, mette di nuovo in discussione la capacità del territorio e dei suoi cittadini, di convivere con persone di altre culture. Fino ad ora, tranne per casi minori, la gestione da parte dei sindaci e delle associazioni è stata ben gestita, nonostante non ci sia stato alcun supporto economico da parte dello Stato. Il componente Leghista del comitato, Stiffoni, ha dichiarato invece che se gli immigrati creano problemi, è perché i sindaci non sanno mantenere la sicurezza e che dalle sue parti invece, quando ce n’è di bisogno, i cittadini si trasformano anche in sceriffi. Della serie: “Giustizia fai da te”. Ebbene, vogliamo ricordare al Senatore Stiffoni, che si parla innanzi tutto di essere umani in difficoltà, e non di delinquenti certi. L’accoglienza non si fa con i manganelli, ma creando servizi, e soprattutto dando la possibilità al migrante di interagire con il territorio. L’immigrazione, se saputa gestire, può essere una risorsa immensa dal punto di vista sociale e culturale, ed il nostro territorio finalmente sta entrando in questa ottica. E noi in tal senso, possiamo diventare veramente punto di riferimento e città dell’accoglienza, perché a differenza di quanto dichiarato dal senatore Stiffoni, ci asteniamo fermamente dall’utilizzo della repressione. Il nostro modello di accoglienza è difatti basato dal rispetto reciproco e dalla consapevolezza che non siamo tutti uguali, e di conseguenza le differenze vanno conosciute prima e condivise poi. Faccio quindi un nuovo appello a tutte le istituzioni ed alla classe politica, affinché si forniscano ulteriori strumenti che permettano a chi lavora in questo campo, di migliorarsi e creare veramente le condizioni necessarie alla civile convivenza. Le difficoltà sicuramente non mancheranno, ma dovremmo comunque evitare di creare allarmismi inutili, come ad esempio il rischio sanitario che l’affluenza di migranti può determinare. Queste, per quanto ci riguarda, e dati alla mano, sono infatti affermazioni assolutamente pretenziose e pericolose. Non lanciamo come gli scorsi anni inutili allarmi, che non fanno altro che provocare dannosa diffidenza ed inutile paura.