Invaghito da una giovane, le intesta tutto ma è già sposata: anziano truffato e lei in manette
Credeva - nonostante l’avanzata età - al vero amore e dopo aver trasferito i suoi beni alla giovane di cui si era invaghito, aveva pensato anche di sposarla ma una volta recatosi a programmare il “lieto evento” ha scoperto che la “sua donna” era invece sposina fresca, ovviamente un altro uomo.
È così che un anziano 82enne di Carlopoli, nel catanzarese, si è reso conto di essere caduto vittima di una truffa ed ha sporto denuncia ai Carabinieri della stazione locale, che hanno fatto scattare l’operazione non a caso denominata “Promessi Sposi”, arrivando fino ad eseguire una ordinanza di custodia cautelare - emessa dal Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica - nei confronti di M.G.B., 31enne di Soveria Mannelli.
LE INDAGINI
I militari sarebbero riusciti ad appurare che la donna, dopo aver raggirato l’82enne, si stava velocemente impossessando del suo patrimonio e lo avrebbe convinto - approfittando della sua vulnerabilità psicologica e fingendo di avere con lui un rapporto sentimentale - a farsi donare un’autovettura e altri beni mobili oltre a somme di denaro contante per un valore superiore a 50 mila euro.
In particolare, la 31enne avrebbe accompagnato l’anziano presso gli istituti bancari per prelevare ingenti somme facendosele consegnare successivamente.
Dalle indagini sarebbe inoltre emerso che l’anziano, oltre al denaro e alle regalie fatte alla donna, aveva redatto un testamento pubblico presso uno studio notarile, nominandola erede universale alla sua morte.
L’inganno era tale che l’anziano, invaghito, convinto a tal punto dall’indagata di avere un legame sentimentale con lui, era arrivato ad informarsi per le pratiche necessarie ad un eventuale matrimonio con la donna. Proprio a quel punto sarebbe venuto a conoscenza del fatto che la lei era da poco convolata a nozze con un altro e che era dunque tutto un inganno.
Le indagini dei militari avrebbe permesso inoltre di appurare che l’indagata percepiva indebitamente il Reddito di Cittadinanza, motivo per il quale, nell’ambito dell’ordinanza di custodia cautelare, le è stato subito sospeso il beneficio.
La giovane, già recidiva per stesse fattispecie di reato ai danni di persone vulnerabili, dopo le rituali formalità, è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la sua abitazione con l’accusa di truffa aggravata ai danni di un anziano e per truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche.