Cambio senso di marcia su Bellavista, Guerriero: “manca visione strategica”
“Docenti illuminati e personalità politiche diventate un esempio umano e professionale hanno contribuito a farci credere profondamente nella democrazia, quel governo del popolo in cui – sebbene attraverso i propri rappresentanti – il popolo conta qualcosa. Ma guardando a quello che succede in questi giorni nell’ambito del dibattito aperto sul cambio del senso di marcia su Bellavista, cominciamo ad avere seri dubbi che nel Comune di Catanzaro si pratichi la democrazia, e che questa non abbia ceduto il passo all’oligarchia dei commercianti”.
E’ quanto afferma Roberto Guerriero, già consigliere comunale di Catanzaro in merito al dibattito aperto sulla viabilità in centro.
“Partiamo dal presupposto che c’è grande rispetto delle istanze di questa categoria che soffre la crisi economica che attanaglia il Paese, aggravata dall’emergenza sanitaria determinata dal diffondersi dal Coronavirus. E che è dovere dell’Amministrazione comunale venire incontro alle criticità rilevate dai commercianti della zona sud del Centro storico – afferma ancora Guerriero - . Ma veramente i nostri amministratori e i diretti interessati pensano che sia un senso di marcia su poche centinaia di metri a cambiare il corso dell’economia in città? A discapito di centinaia di nuclei familiari che subiranno disagi e difficoltà logistiche, in un’area dove si registra un alto concentrato di residenti anziani e disabili, oltre che di bambini, in assenza di scuole dell’infanzia e primaria?”.
“Il dibattito aperto sul senso di marcia a Bellavista apre uno spaccato inquietante sul concetto di democrazia secondo Abramo – prosegue la nota -. Il primo cittadino convoca riunioni per prendere decisioni importanti sul destino di decine e decine di cittadini e si accontenta della presenza dei capigruppo di maggioranza, quindi certifica che la già scarna rappresentanza dell’opposizione non conta nulla. Chiama al tavolo amministratori, associazioni di categoria e residenti, verbalizza una decisione che poi stravolge il giorno dopo nel silenzio delle segrete stanze con pochi adepti, dimostrando scarso rispetto dei cittadini, oltre che della concertazione, mentre la lealtà e la responsabilità del ‘buon padre di famiglia’ sono concetti astratti già archiviati da tempo. Una guerra di firme dove quelle dei commercianti (ovviamente pro cambio senso di marcia, parliamo di 80-100) pesano più di quelle dei cittadini (200 in rappresentanza di altrettanti nuclei familiari, però, che sono contrari). Sovvertendo quello della predominanza numerica, sulla base di quale criterio il sindaco ritiene che le firme dei commercianti valgono di più di quelle dei residenti? Quello che preoccupa è che se passasse questo principio siamo oltre al concetto platonico della democrazia che diventa tirannia, nel senso che “la tirannide è una democrazia che non pone limiti ai peggiori istinti della maggioranza”. Questa volta sono i commercianti di Piazza Roma, la prossima saranno i fruttivendoli della zona Stadio, oppure gli ingegneri di Pontepiccolo”.
“In questa città continuerà a mancare una visione strategica che risponda alle criticità e alle istanze dell’economia, della vivibilità, dei servizi sociali. Il sindaco e la sua maggioranza continueranno a dare risposte ‘settoriali’ cedendo alle pressioni di “gruppi di interesse” e di pezzi di opposizione compiacente, rispondendo alla convenienza elettorale del momento – conclude Guerriero -. E’ questa la cosa gravissima che si cela dietro il braccio di ferro sul senso di marcia di Bellavista. Non si ragiona su come contemperare le esigenze di tutti, commercianti e residenti, magari incrementando l’utilizzo del parcheggio di Bellavista, che ad esempio non può essere usato dai residenti che per accedere devono pagare il ticket. Il parcheggio potrebbe essere utilizzato dai clienti degli esercizi commerciali che insistono nella zona con una speciale convenzione se solo il Comune si attivasse con l’Amc per renderlo fruibile in sicurezza. Si è parlato di come incrementale le corse degli autobus? Di accelerare la riapertura di scuole in quella zona? No. Facciamo vincere chi ci torna utile, perché per il sindaco Abramo quello che è buono per la sua amministrazione non coincide mai con quello che è giusto per la città”.