Scalo pitagorico, Comitato Aeroporto Crotone: “informarsi prima di rivendicare diritti”
“Siamo stati in silenzio anche dopo l’eclatante exploit avvenuto durante il tavolo istituzionale svoltosi nella sede della Prefettura di Crotone, 6 marzo 2019, dove invece di incalzare la Sacal, l’Enac e la Regione Calabria abbiamo dovuto assistere ad un vero e proprio pressing sul Presidente della Provincia che veniva sollecitato dall’associazione “Crotone vuole volare” a mantenere l’impegno economico con la Sacal per il rilancio dello scalo”.
Così il Comitato Aeroporto Crotone che spiega: “leggendo l’ultimo comunicato stampa del 6 marzo della associazione “Crotone Vuole Volare” siamo rimasti esterrefatti a tal punto da doverne prendere le dovute distanze per le inesattezze e la gravità di alcune dichiarazioni. L’affermazione ‘il nostro territorio che gli effetti del Coronavirus già li vive da anni sulla propria pelle’ è per il nostro Comitato fuori luogo, soprattutto, in questo momento così delicato della nostra nazione poiché Crotone è isolato da anni a causa della cattiva politica non certo per il Coronavirus, di cui ancora non si registra nessun caso nella nostra provincia! In merito agli oneri di servizio ed alla continuità territoriale la stessa associazione, pur volendo precisare, ha rilasciato informazioni tali da confondere ulteriormente i cittadini della nostra terra. Pertanto, riteniamo doveroso chiarire per quanto possibile ciò che è avvenuto sull’iter di imposizione degli oneri di servizio per l’aeroporto di Crotone negli ultimi 5 mesi”.
“Il 9 dicembre - rammenta il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone – abbiamo contattato Mario Furore, europarlamentare M5s, per sensibilizzarlo circa il problema dello scalo pitagorico e nell’arco di pochi giorni ci ha riferito della richiesta della Commissione trasporti della Comunità Europea di ulteriori precisazioni in merito alla soluzione decisa dalla conferenza dei servizi per l’attuazione della continuità territoriale. Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone, sentito la Regione Calabria ed il Ministero ha informato la cittadinanza circa il problema riscontrato nell'iter degli oneri di servizio in occasione dell’evento “Una terra che vuole volare” al quale ha partecipato la stessa onorevole Barbuto, che fino a tale data non si era mai pronunciata in merito”.
“A tal punto – avanza la nota - la Regione Calabria risponde al Ministero di non poter modificare alcuna decisione presa durante la conferenza dei servizi conclusasi ad ottobre e nella quale nessun rappresentante del dicastero dei trasporti ha sollevato alcun problema in merito alla fruizione degli oneri di servizio sia da parte di cittadini residenti che non residenti. Il 22 gennaio 2020 il Ministero preso atto della risposta della Regione ha emanato il decreto per l’istituzione degli oneri che riceve la firma del Ministro De Micheli ed il fascicolo così completato viene inviato alla Commissione Europea, notizia anticipata al Comitato durante l’incontro svoltosi il 16 gennaio presso il Mit. In questi giorni grazie all’intervento tempestivo dell’europarlamentare Furore – continuano dal Comitato - abbiamo appreso dell’ennesimo stop della Commissione Europea proprio in merito all’inclusione nei fruitori degli oneri di cittadini non residenti nel nostro territorio. In questi giorni abbiamo provveduto a ricontattare sia il Ministero che la Regione Calabria ed ora si dovrà procedere ad una nuova conferenza dei servizi che dovrà essere richiesta dalla Presidentessa Santelli previo delega del Ministero dei Trasporti al fine di rielaborare un nuovo documento che sia alla base di un nuovo decreto di imposizione degli oneri di servizio che abbia il via libera dell’Europa; il decreto firmato il 22 gennaio e presentato in Europa dovrà essere pertanto ritirato”.
“I tempi quindi per la concretizzazione dei voli con i “9 milioni di euro” dell’ex Ministro Toninelli si allungano drasticamente dimostrando ancora una volta che, forse la strada intrapresa per Crotone, non sia stata la migliore. Dopo aver chiarito tali aspetti sulla continuità territoriale e sugli oneri di servizio, - spiegano ancora i membri del direttivo - teniamo a precisare che il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone ha ampiamente discusso di questo tema sia con il Ministero dei trasporti sia con Enac pubblicando sulla propria pagina facebook sia i video degli incontri che il materiale elaborato. La continuità territoriale è stata, infatti, riconosciuta all’aeroporto di Crotone sin dal 2002 con legge 27 dicembre 2002, n. 289 Art. 82. che estende allo scalo pitagorico quanto previsto ad altri scali con la legge 17 maggio 1999, n. 144 art. 36 e, pertanto, non è necessaria alcuna ulteriore richiesta. Invece, gli oneri di servizio hanno una durata temporale in genere di 2 o 3 anni e sono uno strumento con cui si concretizza la continuità territoriale; l’iter per la loro imposizione è molto complesso perché devono intervenire diversi soggetti”.
“Come già, successo in passato in Calabria ed anche su altri scali nazionali la procedura di imposizione degli oneri può incontrare diversi ostacoli ed è per questo motivo che durante gli incontri svolti a Roma abbiamo chiesto delle modifiche normative, racchiuse in una proposta di 10 punti, affinché nella riorganizzazione del sistema aeroportuale italiano gli aeroporti in continuità territoriale trovino una giusta valorizzazione per la funzione sociale svolta. La lotta per la mobilità non ha paternità e non vogliamo essere gli unici ma invitiamo tutti i cittadini, i comitati, le associazioni ed in modo particolare l’associazione “Crotone vuole volare”, ad affrontare tale tema – closa nota - con la stessa grinta ed impegno del Comitato Cittadino Aeroporto Crotone, studiando il problema prima di rilasciare dichiarazioni che potrebbero influenzare negativamente il lavoro altrui”.