Comune Catanzaro: bilancio del progetto “La rete della solidarietà”
E’ stato fatto il punto, questa mattina, alla presenza dei soggetti attuatori, sul progetto “La rete della solidarietà”, avviato a marzo 2010 e finanziato dalla Regione Calabria con i Fondi di Perequazione per la progettazione sociale relativi al 2008. Si tratta di un progetto di assistenza domiciliare per persone con gravi patologie, nella fase pre-terminale o terminale della loro malattia, che risiedono nei comuni di Catanzaro, San Pietro Apostolo, Carolopoli, Gimigliano, Cicala, Tiriolo e Squillace. “Manca circa un anno alla fine di questa esperienza – ha spiegato Nicola Bilotta, il presidente dell’associazione “Spazio aperto”, capofila delle organizzazioni coinvolte - e oggi abbiamo deciso di convocare la stampa perché riteniamo utile far conoscere il servizio che offriamo proprio per l’importanza sociale che lo stesso riveste”. Una cinquantina, nel corso di quest’anno, le segnalazioni che sono arrivate alla “Rete”, trenta gli interventi portati a compimento. “Alcune richieste ci sono giunte anche da altri comuni non inseriti tra quelli previsti all’inizio dell’attività. Per questo – ha aggiunto – abbiamo deciso di estendere il servizio anche ai centri ricadenti nel distretto sanitario numero 2 e ad alcuni del numero 3”. Condividono il progetto l’Avis provinciale di Catanzaro, l’Associazione volontari Emmanuel, l’Associazione medici cattolici italiani, l’Associazione “L’Alveare”, l’Associazione “Carità e amore”, la Fondazione Città solidale onlus e l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro. Ogni partner svolge un ruolo preciso e l’ente ha la funzione di punto di raccolta per le segnalazioni dei casi e dei bisogni emergenti nel territorio. Bilotta ha ricordato che 15 sono le figure professionali coinvolte dal progetto e 30 i volontari. “I quali – ha spiegato – partecipano a momenti di formazione. Per ora ne sono stati organizzati 15 e sono stati tenuti da qualificati professionisti”. Dell’importanza del volontariato e della sua capacità di sostituirsi al servizio sanitario regionale ha parlato, in rappresentanza dell’Associazione Medici Cattolici, Federico Bonacci: “L’assistenza dei malati terminali, da un punto di vista istituzionale, è carente. Basti pensare, ad esempio che Catanzaro non ha un hospice. Ecco perché un progetto come questo fornisce risposte che non potrebbero essere date da altri”. Tra gli interventi, anche quello di Ninetta Cristallo, presidente dll’Associazione volontari Emmanuel, che ha sottolineato come sia il buon esempio nonché le testimonianze positive di chi già l’ha sperimentata, a incoraggiare le persone che necessitano di aiuto a rivolgersi alla “Rete”. Le conclusioni sono state tratte dall’assessore alle Politiche sociali Nicola Sabatino Ventura. “Questo progetto – ha detto – si associa agli altri messi in piedi dal Comune e va nella direzione di sostenere le fasce più deboli. La mia speranza che è poi quella di tutti voi – ha proseguito – è che non finisca il prossimo anno ma che possa avere un futuro perché serve alla nostra cittadinanza”. Alla conferenza stampa, nel corso della quale in molti hanno sottolineato, stigmatizzandolo, il taglio alle risorse destinate al sociale da parte del governo centrale, ha partecipato anche l’assessore alle Pari Opportunità Tommasina Lucchetti. “Ritengo fondamentale la costituzione di una rete che metta insieme le anime più volenterose del mondo associazionistico – ha detto a margine dell’incontro – e lo considero il sistema migliore per offrire un servizio quanto più professionale possibile. Un’esperienza che porta tutti i partner a crescere insieme, condividendo le proprie specificità e mettendole a disposizione – ha concluso l’assessore - di chi ne ha bisogno”.