Catanzaro: dal Comune solidarietà ai sindacati delle forze dell’ordine
“Il comparto della sicurezza non dovrebbe mai subire la scure dei tagli. La necessaria aderenza al principio di rivisitazione della spesa pubblica, il contrasto contro ogni forma di spreco, la contrazione delle uscite statali, non possono assolutamente intaccare un settore di vitale importanza come quello della sicurezza. Per questo motivo sento necessario esprimere, a nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale, la più viva solidarietà nei confronti di chi ha partecipato al sit in organizzato questa mattina, in piazza Prefettura, dai sindacati delle Forze di sicurezza e soccorso della Repubblica”.
Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che ha anche aggiunto: “La battaglia che stanno portando avanti, ormai da tempo, gli uomini e le donne in divisa, non può che essere fatta propria da tutti i cittadini calabresi, consapevoli che quella stessa lotta si interseca con le richieste di legalità e sicurezza avanzate dal nostro territorio” Anche il capogruppo di “Catanzaro con Abramo”, Eugenio Riccio, si è unito alla solidarietà del Sindaco: “Una condivisione così ampia della protesta ha una valenza altamente simbolica – ha detto – perché testimonia la straordinaria voglia di non mollare da parte di chi crede fortemente nell’azione dello Stato. Mi riferisco in particolare all’azione del dirigente del Siulp, ispettore Carmelo Lufrano, figura storica del sindacalismo del Capoluogo.
Proprio per non far cadere nel vuoto l’esempio portato avanti, negli anni, da professionisti come Lufrano – ha proseguito – non si possono tagliare con una scure, senza prima aver fatto le valutazioni più opportune, i settori della sicurezza, della difesa e del pubblico soccorso. Tranciare 20mila posti di lavoro in questo comparto significa sacrificare sull’altare del risparmio la legalità e la sicurezza. I tagli, semmai, dovrebbero concentrarsi ancora di più su chi utilizza a fini “privati” i beni dello Stato e sugli sprechi di denaro pubblico. Non si può – ha concluso Riccio – bloccare il turn over del personale della sicurezza, della difesa e del pubblico soccorso, creare precarietà nell’Esercito, nelle Forze di Polizia o nel Corpo dei Vigili del Fuoco senza che questo intacchi, anche e soprattutto nei cittadini, la consapevolezza che lo Stato sia fortemente radicato sul territorio”.