Musolino e Barletta (Cisl): “stabilizzare precari sanità, in difficoltà tecnici e amministrativi”
“Accanto al lavoro straordinario ed instancabile che stanno portando avanti i nostri medici, infermieri, operatori sanitari, ausiliari nelle nostre strutture ospedaliere per fronteggiare l’emergenza Covid -19, ce ne è un altro, silenzioso e comunque non meno importante che viene portato avanti con la stessa costanza ed abnegazione dai lavoratori in somministrazione presso le stesse strutture sanitarie.
È il lavoro dei tecnici, degli amministrativi che operano presso le Asp e le strutture ospedaliere finalizzato a garantire il funzionamento di tutti quei servizi senza i quali l’operato di chi è nella cosiddetta “prima linea” risulterebbe vanificato. Un lavoro svolto anch’esso in totale penuria degli strumenti essenziali di sicurezza (guanti, mascherine) ma che non fa venir meno il senso di elevata responsabilità alla quale gli stessi vengono chiamati pur nella consapevolezza di mettere a rischio la propria salute”.
Enzo Musolino Segretario Regionale Cisl Calabria e Carlo Barletta Segretario Generale Felsa Cisl Calabria rivolgono “un plauso ai precari della L.R. 15/2008 impegnati per la loro parte a garantire i servizi negli enti dove vengono utilizzati consapevoli anch’essi che, sebbene l’imperativo assoluto sia per tutti quello di rimanere a casa, non si può interrompere l’attività a favore della collettività. Ed è con questa consapevolezza che quotidianamente si recano sul posto di lavoro, anch’essi molte volte privi degli strumenti necessari per garantire la loro sicurezza dal contagio, consci che mai come in questo momento bisogna far sentire vicino la “voce” delle istituzioni alla cittadinanza preoccupata dall’avanzare di un nemico invisibile ed insidioso: il corona virus”.
“Precari che per la loro parte cercano, al prezzo di immani sacrifici, di mantenere vivo il principio di buon andamento delle istituzioni ma che per contro non hanno ricevuto altrettanta considerazione. È ingiusto infatti – incalza la nota - non aver riconosciuto loro il diritto, pur sancito nella Legge Regionale 29/2019, ad una giusta stabilizzazione e questo a causa della mancata emanazione del decreto attuativo! Lavoratori coscienziosi, “attaccati” al dovere, maltrattati e malpagati (notevoli sono i ritardi). Dunque lavoratori precari impegnati quotidianamente al fronte ma anche lavoratori precari che loro malgrado devono rimanere fermi a causa di questo maledetto virus. Per loro però occorre fare un ragionamento diverso legato ad un diritto anch’esso non meno fondamentale eppure ugualmente negato: quello alla sussistenza”.
“Ed infatti per le migliaia di lavoratori legati ai cosiddetti percorsi di tirocinio (per intenderci i tirocinanti Mibact Area III e Miur) si assiste alla mancata corresponsione delle indennità pure loro dovute. Mensilità pregresse - spiega la nota - che lasciano a secco centinaia di famiglie che con quelle indennità possono andare avanti, sopravvivere in questo triste periodo. E nulla su nulla anche per i cosiddetti tirocinanti enti locali, persone anch’esse legate al riconoscimento di una indennità, rispetto ai quali occorre ragionare su come poter venire loro incontro posto che anche questi lavoratori meritano il giusto sollievo in questo momento grave".
"Oggi siamo chiamati tutti ad adoperarci per superare nel migliore dei modi possibile questa fase delicata e più volte definita emergenziale. Al Presidente Santelli – continuano i segretari - rivolgiamo un accorato appello affinché intervenga per quanto di sua competenza per eliminare tutte le incongruenze finora elencate prendendo magari anche spunto dall’approvando Dpcm che intende dare risposte immediate in questo contesto complicato e difficile. Situazioni emergenziali richiedono soluzioni emergenziali ed interventi rapidi perché il rischio è quello di aggravare le condizioni morali e materiali di persone che certamente non navigano nell’oro”.
“Si proceda immediatamente al pagamento delle spettanze maturate dai tirocinanti e si riconoscano per i tirocinanti che non lo hanno maturato (perché oggettivamente impossibilitati) un minimo di ristoro economico, si garantisca il giusto percorso alla stabilizzazione del posto di lavoro per chi lo ha già maturato, si mettano i lavoratori somministrati del comparto sanità nelle condizioni di svolgere serenamente una missione difficile quanto lunga. Questo è in sintesi il nostro pensiero. Quello di una Organizzazione Sindacale che anche in questo periodo fa e farà di tutto per essere vicino ai propri associati. E altrettanta disponibilità – closa nota - chiediamo a chi ha il dovere di evitare che a sofferenza si aggiunga sofferenza. Insieme possiamo farcela”.