Coronavirus, Spirlì: “Rimanere distanti per salvarci tutti”
"Cari calabresi, oggi non è la penna a scrivere, ma il cuore. Sono giorni, ore, minuti importanti per tutti noi. Sia che viviamo in questa meravigliosa nostra terra, benedetta fin dalla creazione, sia che ne siamo forzatamente lontani”, queste le prime parole di Nino Spirlì, vice presidente della Regione che si rivolge a tutte le persone che dal nord potrebbero decidere di rientrare nelle città calabresi.
“Chi è rimasto, e patisce la lontananza dei propri cari, sente forte l’urgenza di proteggere chi è lontano, oltre che la famiglia che qui vive e lavora. Chi è partito, oggi più che mai, si sente lacerato e strappato dalle proprie radici che sono rimaste affondate in questo martoriato paradiso. Ma, sorelle e fratelli calabresi, queste ore drammatiche ci chiedono, ci impongono, di rivestire i nostri cuori, affettuosi e ricchi di sentimento, di un manto più nobile e dignitoso di quello della mancanza. Dobbiamo saper trovare il coraggio, la determinazione di essere noi, ognuno di noi, il salvatore dell’altro.
“Il figlio salvi la madre, la figlia salvi il padre, i genitori salvino i propri figli, e, tutti insieme, salviamo quelle antiche querce che sono i nostri anziani, i quali, per noi, hanno strapazzato le loro vite con sacrifici, rinunce, e temerario combattimento. Non avevamo nulla in tasca e nelle mani, dopo l’ultima grande guerra La potenza del lavoro nei campi, sui monti e fra le onde, ha portato la ricchezza nelle nostre case. E, con essa, la garanzia dello studio, della rivalsa sociale, dell’affermazione. Ognuno nel proprio campo, ognuno per com’è.
“Oggi, abbiamo tutti un dovere di riconoscenza. E un doloroso compito. Trovare il focolare domestico stando distanti. Ricostruire nei nostri cuori il profumo delle nostre case. Quel profumo particolare che ogni casa familiare ha e che non somiglia a nessun altro profumo di nessuna altra casa.
“Restare distanti, per salvarci tutti. E, poi, pensare, dopo questa lotta contro il drago, a tornare veramente e definitivamente, in Calabria. Portando nel nostro bagaglio tutte le esperienze acquisite. E farla nascere, e crescere, e diventare la prima. La prima in tutto., Orgogliosi, sorelle e fratelli calabresi. Orgogliosi, oggi, di appartenerci l’uno all’altro.
“Orgogliosi, domani, di essere, ognuno e tutti, un mattone importante e decisivo, della nuova casa Calabria. Ecco perché, oggi, col cuore in mano, dobbiamo chiederci la lontananza. Paziente, coscienziosa, rispettosa, amorevole. Accogliamo l’invito di tutti a restare a casa, perché nelle nostre case il drago non entra."