Sospensione pagamenti, Confcommercio: attuare urgentemente disposizioni governative
Si discute da giorni circa l’esaustività delle misure che il Governo nazionale ha varato per contenere i danni economici causati dall’emergenza sanitaria che sta flagellando l’Italia e, in particolar modo, il tessuto produttivo che la caratterizza, costituito per lo più da micro e piccole imprese.
Ma la denunciata insufficienza di dette misure si affianca alla problematica ancora più rilevante della loro applicazione e applicabilità su tutto il territorio nazionale e, in particolare, nelle regioni e nei territori economicamente più deboli, come quello crotonese.
I provvedimenti governativi inerenti la dilazione dei crediti e la moratoria dei pagamenti, infatti, non solo non coinvolgono adeguatamente quelle piccole attività che rappresentano una parte consistente del nostro tessuto imprenditoriale, che vivono, già da molto tempo, uno stato di difficoltà di accesso al credito, quanto il ritardo che sta caratterizzando la loro attuazione sta rendendo ancora più drammatica una situazione non rassicurante.
Le aziende del territorio, ormai ferme da più di venti giorni, oltre al disagio derivante dalla carenza di liquidità determinata dal blocco del fatturato, subiscono l’ulteriore beffa di essere considerate morose nei pagamenti che, nelle more della sospensione prospettata dal Governo, sono andati a scadere.
“La situazione è allarmante -commenta il Direttore di Confcommercio Calabria Centrale, Giovanni Ferrarelli - l’estremo ritardo che sta caratterizzando l’adesione alla sospensione delle scadenze, anche di titoli credito, da parte degli Istituti di Credito crotonesi sta causando un gravissimo danno alle imprese, la cui situazione economica è drammatica. Riceviamo tantissime segnalazioni di rate di mutuo, di leasing, di prestiti risultate impagate, nonostante le disposizioni governative abbiano disposto l’immediata sospensione, con la conseguente segnalazione di morosità delle imprese”.
“Ci appelliamo alle istituzioni affinchè pongano immediatamente fine a dette situazioni -continua Ferrarelli- i correntisti le cui attività sono bloccate non hanno liquidità per poter andare avanti ed è impellente attuare le disposizioni governative, agevolando loro l’accesso al credito e la dilazione delle situazioni debitorie”.
L’intervento di cui si chiede l’adozione si rende necessario oggi non più che mai in ragione delle difficoltà oggettive che le imprese crotonesi sono costrette ad affrontare nell’accesso al credito: la conseguenza del protrarsi della crisi economica, infatti, non farà che peggiorare la loro solvibilità, rendendo nel futuro ancora più difficile l’accesso al credito. Anche la logica del rating deve essere messa da parte in questa fase di emergenza.
In quest’ottica è necessario che si ottemperi quanto disposto dal DPCM “Cura Italia” e si proceda al potenziamento dei Consorzi Fidi in Calabria, così come avviene nel resto d’Italia. Il rischio concreto, in caso contrario, è quello del ricorso al credito usuraio, con tutte le conseguenze negative che esso comporta.
“Le Banche si stanno trinceranno dietro delle formalità che non hanno senso di essere, soprattutto in considerazione dei chiarimenti che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fornito in merito al DPCM Cura Italia. Non è questo il momento di perdere tempo, non si può continuare con dilazioni temporali e scusanti: gli Istituti di Credito devono dare una risposta concreta alle imprese e la devono dare ora” aggiunge il Direttore di Confcommercio Calabria Centrale, che conclude “in questo momento di estrema difficoltà anche la politica deve fare la sua parte per aiutare perché c’è in ballo la sopravvivenza non solo degli esercenti, ma dei posti di lavoro che garantiscono, dell’economia su cui si basano le nostre città. Se chiudono le vetrine le città rimangono al buio. Ricordiamoci di questa desolazione che c’è in giro perché continueremo a vederla anche dopo l’emergenza se non si farà qualcosa per aiutare il territorio crotonese e la responsabilità sarà solo di chi oggi si nasconde dietro la burocrazia”