Cabs: “altro lupo morto nel Parco della Sila, forse neanche l’epidemia ferma i bracconieri”

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Dopo il lupo morto che alcuni giorni fa era stato trovato morto nel Parco del Pollino, un'altra carcassa è stata rinvenuta con un sospetto cappio metallico, nel territorio ma stavolta nel Parco Nazionale della Sila a San Giovanni in Fiore”.

Il Cabs, l'associazione di volontari esperti in antibracconaggio – afferma che “anche in piena emergenza in Italia non vi è stata una sostanziale diminuzione dei casi di bracconaggio. Solo per restare nell'ambito dei Parchi Nazionali calabresi, dove cioè la vigilanza è ancora più specifica, si registra il caso di un uccellatore nel Parco Nazionale dell'Aspromonte. In questo periodo e finché non sarà diversamente deciso dal Governo nazionale e dalle Autorità locali, non ci si dovrebbe spostare dalla propria abitazione, questo per ridurre il più possibile la diffusione del coronavirus”.

"Evidentemente - ha commentato il Cabs - l'arroganza del bracconaggio non ha in Italia limiti. Il Cabs rivolge il proprio pensiero a tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo per i contagi da coronavirus, apprezzando le numerose iniziative spontanee in favore di donazioni per strutture ospedaliere o comunque indirizzate al contenimento dell'epidemia. L'appello è di non retrocedere, chiudendo ogni spazio anche nei confronti di chi, continuando l'attività di caccia illegale in un periodo così delicato, mette a rischio con i suoi spostamenti non solo la vita degli animali ma anche quella delle persone. Un motivo in più per provvedere, appena possibile, - closa nota - a un serio inasprimento delle pene nei confronti del bracconaggio italiano, incallito e ben radicato che, evidentemente, non si ferma davanti a niente”.