Calcio in “quarantena”, intervista a Giuseppe Romano (Amatori Stalettì)
Giuseppe Romano, originario di San Calogero, paese in provincia di Vibo Valentia, nella vita gestisce un piccolo colorificio proprio nel paese di Stalettì. Dal punto di vista sportivo, ha sempre praticato l’ambiente calcistico per come ama esclamare “per puro spirito amatoriale” anche se ha comunque disputato un paio di campionati di promozione e tanti campionati di prima categoria, soprattutto con la squadra del suo paese di origine, il San Calogero, oltre che con lo Stalettì, la Nuova Valle, il Mileto, il Calimera, il Gasperina ed il Palermiti. Negli ultimi tre anni ha giocato con gli amatori Aquile Catanzaro, squadra iscritta al campionato amatoriale della FIGC.
Dopo aver fatto un excursus vitae e professionale chiediamo, a Giuseppe, un pensiero sulla decisione di riportare il calcio nella cittadina di Stalettì con l’iscrizione della squadra amatoriale al campionato.
“Vorrei porgere preliminarmente un saluto a tutti, da parte mia e da parte dei tesserati della mia società l’ASD Stalettì. Diciamo che dietro gli amatori c’è una dirigenza composta da persone appassionate di calcio. Lo scorso anno abbiamo mosso primi passi con l’avvio delle attività della scuola calcio e quest’anno abbiamo deciso di dedicarci anche alle attività amatoriali. Purtroppo Stalettì non annovera negli annali del calcio progetti sportivi di grande durata, nonostante sia comunque un paese che nel tempo ha sfornato ottimi calciatori che hanno, in passato, partecipato a campionati prestigiosi. Noi siamo partiti in punta di piedi cercando di riprendere un discorso che troppe volte si è interrotto malamente. Oggi il nostro obiettivo è riuscire a coinvolgere anche ragazzi più giovani per dar vita ad una “prima squadra”, anche se le condizioni economiche al momento non sono molto promettenti”.
Giuseppe, la società da chi è costituita? chi sono quelli riconosciuti come i “factotum”?
“Per quanto riguarda gli amatori, devo dire che tutti i tesserati sono stati responsabilizzati, tutti sono considerati dei veri e propri dirigenti oltre che giocatori anche se particolare menzione è da dare al presidente Giovanbattista GRILLONE, persona a cui si deve la fondazione della società. Ognuno di noi cerca di dare una mano in quel che può e col tempo che ha a disposizione. Abbiamo cercato di creare più che una società, una vera e propria piccola grande famiglia”.
Riportare il calcio giocato a Stalettì, ha avuto partecipazione da parte dei stalettesi?
“In paese c’è e c’è stata grande curiosità per questo campionato a cui Stalettì non aveva mai partecipato. Certo come in tutti i paesi la gente si avvicina alla squadra se i risultati “arrivano”, e anche se parliamo di un campionato amatoriale sono convinto che se in futuro riusciremo a creare i presupposti per la disputa di un campionato di vertice, la gente si avvicinerà alla squadra e non mi meraviglierei di vedere la tribuna piena”.
È stato difficile formare la squadra?
“Mettere insieme la squadra per disputare il campionato è stato veramente faticoso, per il semplice fatto che la maggior parte dei tesserati arriva da un lungo periodo di inattività che ha portato tanti di noi ad essere vittima di infortuni, anche ripetuti. Sono state poche le partite in cui siamo risusciti a schierare la rosa al completo, e non a caso sono state queste le migliori gare disputate”.
Come mai avere deciso di partecipare al campionato amatoriale UISP? Come state vivendo il campionato messo in piedi da questo ente di promozione sportiva?
“Il motivo della disputa del campionato UISP anziché quello FIGC è semplice! È stata una scelta condizionata dalla mia esperienza maturata nei tre anni in cui ho giocato nel campionato amatoriale della lega. Noi cercavamo un campionato dove ci fosse, si competitività, ma dove si potesse anche respirare il vero spirito amatoriale, fatto che dovrebbe contraddistinguere questo campionato. Il campionato amatoriale della lega è diventato oramai un campionato dove di amatoriale, a mio giudizio, c’è ben poco. A questo punto devo dire che non mi ero sbagliato sul campionato UISP, dove ogni sabato hai l’idea di incontrare e “giocare a pollone” con un gruppo di amici”.
La vostra rosa è formata da persone originari di Stalettì o anche da altri originari di altri paesi?
“La maggior parte dei tesserati “siamo” di Stalettì anche se in rosa abbiamo dei ragazzi di “fuori le mura” che si sono integrati benissimo nel gruppo e stanno dando una grossa mano”.
Come procedeva il campionato, prima dello stop forzato causa il covid-19?
“Come dicevo prima l’avvio del campionato è stato molto difficoltoso per i motivi che dicevo prima, e quindi anche i risultati sono stati molto condizionati da tutto ciò. Anche se i risultati non sono arrivati, devo ammettere che ci stiamo divertendo ugualmente anche perché si è creato un gruppo fantastico, si sono create se non rafforzate tante amicizie”.
Quali le vostre ambizioni per la prossima stagione?
“Per il prossimo anno cercheremo di mantenere questo gruppo e di aggiungere qualche tassello, sia tra gli over che tra gli under, che ci possa far fare il salto di qualità. Certo tutto dipenderà dal trovare ragazzi entusiasti, disposti di sposare il nostro progetto”.
Nella vostra squadra milita un certo Giovanbattista Grillone, personaggio istituzionale per tutti voi, come lo definiresti?
“Per quanto riguarda Giovanbattista che dire, al di là della persona splendida che è, quello che mi meraviglia di più è la passione che ancora oggi, alla tenera età di quasi 70 anni, lo trascina e lo porta a calzare nel fine settimana gli scarpini da calcio, il mettersi in gioco sul rettangolo verde, correndo dietro a gente che ha meno della metà dei suoi anni. Noi spesso lo prendiamo in giro per l’età, ma in realtà è semplice ammirazione verso una persona da prendere come esempio dai più giovani per l’impegno che mette senza mai polemizzare. Comunque il prossimo anno, ha detto che appenderà le scarpette al chiodo. Sarà vero?”
Giuseppe noi di “servizi sportivi calcio e non solo affiliato UISP” ti ringraziamo e ringraziamo tutta la società che rappresenti per la tua gentile disponibilità e ti chiediamo un tuo pensiero finale: vuoi menzionare qualcuno in particolare?
“Ringrazio voi tutti dei Servizi Sportivi e la UISP che permette di farci divertire per come desideriamo, esprimendovi gratitudine per l’attenzione che ci dedicate. A nome di tutto lo Stalettì saluto tutte le società partecipanti al campionato, i calciatori, i dirigenti, i mister, la categoria arbitrale, con l’augurio che in tempi stretti ci si possa ritrovare sul rettangolo verde per giocare al calcio, l’attività sportiva che tutti vogliamo condividere, appassionatamente, ogni sabato”.