Covid. No mascherine e distanza di sicurezza, detenuti in sciopero della fame
Sciopero della fame nel carcere di Crotone. La protesta, come scrive il garante comunale per i diritti dei detenuti, Federico Ferrano, è iniziata oggi per porre l’accento sulla preoccupazione per la pandemia da coronavirus.
I detenuti in una nella lettera indirizzata al garante, al presidente della Repubblica, al ministro della giustizia, al garante nazionale, al Tribunale di sorveglianza, al prefetto di Crotone e alla direttrice del carcere, lamentano l'assenza di misure sufficienti a scongiurare eventuali pericoli di contagio ed evidenziano “una situazione di sovraffollamento che non consente il rispetto delle distanze di prevenzione” del nel contagio, come denuncia Ferraro.
Per questo chiedono al Governo “l'adozione di misure legislative che consentano l'osservanza della misure di sicurezza imposte dall'O.M.S e dal Ministero della Salute anche all'interno della locale casa circondariale”, ma anche “l’invio di apposite mascherine come pure l'attuazione di misure alternative alla detenzione carceraria”.
E proprio oggi si è tenuto un colloquio in videochiamata tra il Garante comunale e alcuni detenuti per “rasserenare gli animi e comprendere i singoli motivi di doglianza”.
Il Garante che si è attivato per rendere nota la situazione in atto alle Autorità di Pubblica Sicurezza e che è in contatto con il Garante Regionale e con l’ufficio del Garante Nazionale, che “seguono con attenzione l’evolversi della situazione”.
Ferrao rinnova “l’appello all’adozione di misure che tutelino i detenuti come dell’intero personale che opera e lavora all’interno della Casa circondariale di Crotone”.