Arrestati i presunti “pusher” dei minori vibonesi, uno va in carcere e due ai domiciliari
Sono ritenuti responsabili del reato di spaccio di droga, aggravato dalla minore età degli acquirenti. Tre persone sono così finite in arresto su ordine del gip del Tribunale di Vibo Valentia e su richiesta della Procura della Repubblica locale.
La Polizia del capoluogo napitino e, in particolare, il personale della Squadra Mobile, ha arrestato un 32enne di Tropea, Saverio Bardo, portato in carcere, ai domiciliari sono finiti un 60enne ed un 38ebbe (S.F. e A.C.), anch’essi di Tropea.
Le indagini della Mobile sono scattate dopo l’arresto in flagranza, nello scorso dicembre, del 32enne, fatto per il quale lo stesso si trovava già ristretto nella Casa Circondariale locale. Da qui gli investigatori ritengono di aver scoperto il metodo usato dagli indagati per spacciare.
I tre sono considerati infatti en tal senso come un “punto di riferimento” per giovani del posto, in particolare di minorenni, che a loro si sarebbero rivolti per acquistare - per uso personale - soprattutto la marijuana.
Le indagini, svolte sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo, accerterebbero diverse cessioni di droga a ragazzi sotto i 18 anni, avvenute tutte nel corso dell’ultimo anno.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento di oggi sono state effettuate anche diverse perquisizioni domiciliari al termine delle quali i due finiti ai domiciliari sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di droga, dopo essere stati trovati in possesso di 40 grammi di marijuana.
Infine, constatata la presenza all’interno dell’abitazione di uno degli indagati di un giovane che non apparteneva allo stretto nucleo familiare e, tra l’altro, noto come assuntore di droga, gli agenti lo hanno sanzionato per la violazione delle misure emanate ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19.