Arpacal Catanzaro: indagini ecotossicologiche su scarichi
Il Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL), diretto dalla dr.ssa Anna Maria Albano, in ottemperanza alla normativa vigente, ha avviato anche per il 2011 la campagna di indagini ecotossicologiche su scarichi civili e industriali, verificando anche l’impatto degli impianti di depurazione sulle acque superficiali attraverso le indagini sui corpi recettori, ossia dove sbocca lo scarico, industriale o civile, sia esso suolo, canale o corso d’acqua. In particolare, il laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento catanzarese, che sta curando l’indagine ecotossicologica, intende studiare gli effetti che determinate sostanze possono avere sull’ecosistema e le soluzione per evitare o rimediare agli eventuali danni arrecati. L’indagine svolta dai tecnici Arpacal si basa sui cosiddetti “test di tossicità", ossia procedure realizzate in laboratorio per verificare se si manifestano effetti tossici su una o più specie animali o vegetali, in condizioni sperimentali controllate ed in tempi determinati, al contatto con una o più sostanze presenti negli scarichi che vengono analizzati. Si definisce "tossica", infatti, una qualsiasi sostanza in grado di produrre una risposta in un determinato sistema biologico, danneggiandone la struttura o funzione, o provocandone la morte. Gli effetti tossici si manifestano negli organismi cosiddetti "bersaglio" in modi diversi (effetti letali e subletali); tali modi possono dipendere dal tipo di sostanza, dalla specie interessata, nonché da esposizione e concentrazione. Le matrici sulle quali i tecnici Arpacal stanno svolgendo le loro indagini sono sia liquide e sia solide; in particolar modo vengono monitorati i reflui civili, gli scarichi industriali, le acque superficiali (acque interne, ad eccezione delle sole acque sotterranee, le acque di transizione e le acque costiere), oltre ai sedimenti, sia di ambienti lacustri che fluviali. La normativa nazionale in materia (D.Lgs. 152/2006) definisce, infatti, obbligatori i saggi di tossicità per gli scarichi di impianti di trattamento delle acque reflue, imponendo specifici limiti.