Regione: terapie del dolore, A.O. Cosenza capofila del progetto
La Regione Calabria ad appena un mese dall’approvazione dei decreti attuativi della legge 38/2010, ha iniziato a darne concreta attuazione; ha infatti deliberato l’uso immediato dei fondi previsti dalla legge per costruire la Rete di Terapia del Dolore e Cure palliative, eleggendo l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, quale capofila del progetto di riorganizzazione. Il dr. Amato, responsabile dell’UO di terapia del dolore e cure palliative, presidente nazionale di Federdolore e coordinatore del tavolo tecnico interaziendale che gestisce il progetto, ha dichiarato: “la legge 38/2010 liberalizza dal punto di vista farmacologico l’uso di oppioidi per la terapia del dolore. Su questa strada noi dobbiamo andare avanti perché il dolore è un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva, e non c’è ragione per fare soffrire le persone. L’azione tempestiva della Regione, continua il dr. Amato, ci ha permesso di creare un sito web , www.dolorenograzie.com, gestito dalla UO da me diretta, per dialogare con i medici di medicina generale, con i pazienti e con il mondo del volontariato. Abbiamo instaurato rapporti di fattiva collaborazione con la sede locale della Fondazione Isal, associazione nazionale di cittadini attiva nella lotta al dolore, e abbiamo aderito al progetto 100 Città contro il dolore per informare i cittadini sulle possibilità di cura e sulle strutture assistenziali del territorio. Per effettuare il monitoraggio sull’appropriatezza prescrittiva dei farmaci e per il controllo della relativa spesa, la Regione- riferisce il dr. Amato- ha predisposto un Osservatorio sul buon uso dei farmaci per verificare l’appropriatezza prescrittiva e anche l’uso dei farmaci oppioidi, risorsa spesso sottoutilizzata per un atteggiamento oppiofobico che ancora permane in alcuni medici.“ Vorrei sottolineare- dice il Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera- avv. Gangemi- l’importanza della “filosofia” che ha guidato la definizione delle nuove disposizioni nazionali e regionali : quella del territorio senza dolore, attuabile attraverso la creazione di una rete integrata interaziendale che riorganizzi e metta a sistema le risorse esistenti, per assicurare un più facile accesso alle cure, rafforzando l’offerta antalgica nel territorio per il paziente adulto e pediatrico. “ Alleviare il dolore non sarà più un palliativo, aggiunge l’avv. Gangemi-ma un percorso durante il quale si dovranno affrontare, con la dovuta sensibilità, da parte di equipe di sanitari specializzate e competenti, sia il problema del dolore cronico che l’assistenza al malato terminale. Questo Management si è impegnato e si sta impegnando per l’applicazione delle legge 38/2010 e, l’attivazione dei posti letto per la terapia del dolore, ha rappresentato una delle sue priorità; tale attivazione costituisce una nuova offerta assistenziale di elevata qualità che viene messa a disposizione dei cittadini e si inserisce nella strategia aziendale finalizzata ad innalzare i livelli assistenziali, pur tra le difficoltà economico-finanziarie, determinate dal Piano di Rientro. Il dolore è una malattia da curare perché mina l’integrità fisica e psichica del paziente, con un notevole impatto negativo sulla qualità della vita, la capacità lavorativa e le relazioni sociali. E’ cruciale, però prosegue il Commissario Straordinario, il ruolo dei media: con il loro impegno possono infatti favorire quel cambiamento culturale che la legge prevede, condizione essenziale affinché il trattamento della sofferenza inutile non sia più un tabù”.