Costa tirrenica, comitato cittadino chiede tavolo permanente per l’ambiente
Chiede un “tavolo di lavoro per cercare di prevenire l’annoso problema del mare marrone”, Giacomo Francesco Saccomanno, il presidente del comitato spontaneo di cittadini per la tutela dell’ambiente e della costa tirrenica di Rosarno. “Il Comitato - prosegue - è disponibile a collaborare”, ma Saccomanno annuncia che sarà “vigile sulle iniziative che verranno assunte anche per evitare che si arrivi all’ultimo minuto”. Per questo motivo chiede alle autorità di “comunicare tutte le attività, azioni e provvedimenti che verranno assunti”.
Per il comitato, dunque “una delle priorità è la pulizia delle spiagge, delle strade ed evitare l’inquinamento marino. Su quest’ultima questione si sono portate avanti battaglie da parte di associazioni, cittadini, comitati. Però, quasi nulla si è fatto per la prevenzione. Il problema è stato quasi sempre affrontato nella imminenza della stagione estiva. Più volte abbiamo chiesto di affrontare il problema per tempo in modo tale da poter svolgere un’azione concreta e sinergica che potesse avere effetti positivi”.
E adesso che “sta per avvicinarsi la nuova stagione estiva” per Saccomanno e il comitato è “fondamentale che il problema vada affrontato con la sinergia di tutte le amministrazioni e nell’interesse comune di evitare anche il disastro marino. Le maggiori fonti di inquinamento nel nostro territorio possono indicarsi nei corsi d’acqua che sfociano a mare, nelle tubazioni fognanti che scaricano a mare, nei possibili scarichi delle navi, nelle condizioni generali del mare intriso di plastiche”.
Per Saccomanno Regione e Comune possono fare controlli, e quindi è “indispensabile che vengano incentivati e raddoppiati i controlli per evitare che azioni illecite possano creare situazioni di inquinamento. Allo stesso tempo, programmare gli interventi sui corsi d’acqua per cercare, come nel passato, di evitare il deflusso massiccio dell’acqua in mare, quantomeno nei mesi di luglio e agosto. Nel passato vi sono state delle sperimentazioni che, però, non sembra abbiano dato risultati esaltanti. E, allora, appare indispensabile la creazione di un tavolo tecnico-operativo che studi quali possano essere i possibili rimedi per limitare gli scarichi a mare del Mesima, del Petrace, del fosso San Giovanni e, comunque, di tutti i corsi d’acqua presenti.
“Vanno aumentate le analisi per capire le condizioni del mare e previsti interventi delle Forze dell’Ordine per evitare che sui territori vi siano scarichi incontrollati. Un’azione di prevenzione che dovrebbe essere costante, ma che, per ragioni varie, avviene solo temporalmente nei periodi estivi”.