Atti falsi, appalti spezzatino ed eventi senza collaudo: sequestrata Piazza Bilotti, 13 indagati

Cosenza Cronaca

È scattato stamani il sequestrato dell’intera Piazza Carlo Bilotti di Cosenza, per l’ipotesi di reato di falso relativo agli atti che riguardano la procedura di collaudo dei lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo- culturale dell’opera.

Il provvedimento - emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, con il Sostituto Veronica Calcagno e il coordinamento dell’Aggiunto Vincenzo Capomolla e del Procuratore capo Nicola Gratteri. È stato eseguito dagli uomini della Guardia di Finanza bruzia.

I sigilli, sostengono gli inquirenti, sarebbero stati necessari per di evitare che, dal perdurante utilizzo della piazza per manifestazioni pubbliche, ne potesse derivare un qualche pericolo per l’incolumità pubblica.

L’indagine, denominata “Piazza Sicura”, è nata nell’ambito delle investigazioni connesse alla gestione dell’appalto per la riqualificazione e rifunzionalizzazione della struttura e la realizzazione di un parcheggio interrato. Lavori per un investimento di oltre 15,7 milioni di euro di quasi 12 di finanziamento pubblico e 3,7 a carico di un privato imprenditore.

Gli investigatori contestano a 13 persone, tra amministratori e dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti, a vario titolo, la falsità materiale e ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, oltre che la rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, la mancanza del certificato di collaudo, e con la previsione, per uno degli indagati, dell’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare le attività della cosca di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro.

In particolare, le indagini, svolte con intercettazioni e riscontri documentali, ipotizzano diversi reati di falso, finalizzati ai finanziamenti per i lavori complementari e per il rilascio del certificato di collaudo.

Quanto alla rivelazione di segreto, questa sarebbe stata messa in atto da un dipendente pubblico quanto alle attività ispettive che dovevano essere avviate sul cantiere. Inoltre si ipotizza un affidamento e frammentazione di incarichi sotto soglia, in modo da aggirare gli obblighi posti dalla normativa in materia di appalti.

Con riferimento specifico al sequestro eseguito oggi, sempre dalle attività di indagine emergerebbe che la cerimonia pubblica di inaugurazione di piazza Bilotti, al termine dei lavori, ed avvenuta il 17 dicembre 2016 alla presenza di migliaia di persone, si sarebbe svolta proprio senza il certificato di collaudo, una condizione imprescindibile all’apertura della fruibilità della stessa opera pubblica.

Il collaudo, eseguito formalmente in data successiva all’inaugurazione (ovvero il 30 dicembre 2016), dalla ricostruzione investigativa risulta effettuato sulla scorta di un certificato ritenuto ideologicamente falso, nel quale si sarebbe attestata la corretta esecuzione delle opere a fronte di fessure e crateri riscontrati sulle travi portanti della piazza, non ancora effettivamente riparate a quella data.

Secondo gli investigatori ciò sarebbe scaturito dalla necessità di corrispondere alle pressanti richieste dell’amministrazione comunale di Cosenza ed anche alla volontà di non spostare in un altro luogo il concerto delle fine di quell’anno, evento che poi si è effettivamente tenuto.

Dalla ricostruzione, risulterebbe, inoltre, il deposito, presso i competenti uffici della Regione Calabria e del Comune bruzio, di documentazione attestante delle prove tecniche su strutture e materiali che in realtà non sarebbe state ancora effettuate.

GLI INDAGATI

Tre le persone indagate c’è anche il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Gli altri raggiunti dall’avviso di garanzia sono: Antonino Alvaro, 67 anni di Siderno; Raffaella Angotti, 37 anni di Catanzaro; Giorgio Ottavio Barbieri, 44 anni di Roma; Francesco Converso, 43 anni di Roma; Gianluca Guarnaccia, 45 anni di Cosenza; Francesco Stellato, 45 anni di Rende; Francesco Tucci, 65 anni di Cosenza; Pasquale Torchia, 55 anni di Cosenza; Carlo Vernetti, 46 anni di Napoli; Raffaele Antonio Ferraro, Carlo Pecoraro e Paola Tucci.