Sociale: impegno del Comune di Cassano pre e post emergenza Covid
Grande impegno del Comune di Cassano per le politiche sociali prima e durante il COVID-19. Per il sindaco Gianni Papasso, l’assessore Elisa Fasanella, delegata alle politiche sociali e il resto dell’amministrazione comunale, gli “ultimi”, coloro cioè che vivono nel disagio economico e sociale, sin dalla prima ora, sono stati sempre prioritariamente e concretamente sostenuti per alleviarne le condizioni.
Con l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVD-19, che di certo ha allargato a macchia d’olio la mappa delle difficoltà nelle famiglie, l’impegno è stato implementato. Il sindaco e l’amministrazione comunale, infatti, oltre a ripristinare il Banco Alimentare che ad oggi, è stato riferito, alimentato dal Banco delle Opere di Carità con sede a Cirò Marina, che fornisce all’ente locale generi alimentari di prima necessità, arricchiti, in questa particolare fase, anche dell’apporto solidale di prodotti agricoli messi a disposizione da diversi imprenditori del settore che operano sul territorio cassanese, serve circa 600 nuclei familiari, ha dato seguito all’Ordinanza n.658 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile che, com’è noto stabilisce di poter attuare ogni possibile misura urgente per sostenere quelle famiglie più esposte agli effetti economici derivanti dall’emergenza, attraverso l’erogazione dei “BUONI SPESA” da destinare a persone e nuclei familiari in condizioni di indigenza o necessità.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’ufficio dei Servizi Sociali dell’ente, presieduto dall’assistente sociale Marilena Occhiuzzi, dove da giorni opera una task force, sono oltre 2500 le domande presentate fino a oggi per beneficiare dei “Buoni Spesa”, di cui 238 famiglie rientranti nei criteri fissati dall’avviso-bando, il cui termine di presentazione delle domande scade il 30 aprile prossimo, sono state già servite per un totale di ben 2360 buoni spesa consegnati, che tradotti fanno circa 50 mila euro. Le domande di prima fascia fin ora esaminate sono state 1002 che vanno a sommarsi alle altre 665, di seconda fascia, riguardanti i percettori di altri redditi.
Considerato che la alla disponibilità finanziaria destinata dal Governo all’ente locale rispetto alla domanda di sostegno risulta essere insufficiente per dare le risposte alle attese dei cittadini, il sindaco, dopo avere sottolineato che al momento le operazioni in corso, in attesa dei trasferimenti sono finanziate con fondi anticipati dalle casse comunali, ha auspicato che il Governo possa trovare altre risorse da destinare ai Comuni, che rappresentano le istituzioni di prossimità che si interfacciano quotidianamente con le istanze e le esigenze dei cittadini.