Botta e risposta tra Corrado e Jobel. Senatrice: “Fumosa denuncia. Mi si accusa di tutti i mali di Crotone”
“Sfido chiunque abbia letto il fumoso comunicato del Consorzio Jobel a dirmi da quando il fatto di "manifestare critiche e dissensi verso la nostra cooperativa sociale" (cit.), ragione per la quale in apertura vengo additata al pubblico ludibrio, sia annoverato tra i delitti e ritenuto meritevole di denuncia in Procura.” È quanto afferma la Senatrice del Movimento 5 Stelle, Margherita Corrado, in seguito alla nota di denuncia del Consorzio (QUI)
“Ho fatto fatica, nel fiume di parole che segue quell'accusa in sé puerile, a trovare un solo dato oggettivo che mi permettesse di capire che cosa abbia suscitato le ire del Consorzio” avanza la Senatrice per poi precisare: “Ho risolto l'arcano solo grazie al riferimento al sabato santo, quando nell'agenda delle attività svolte l’11 aprile ho trovato il comunicato stampa sul Palamilone. Nel finale, lamentando che gli altri assegnatari in convenzione di beni immobili comunali (sportivi e non) non fossero stati raggiunti da diffide o provvedimenti analoghi a quelli assunti contro "Momenti di Gloria" da parte del Commissario Prefettizio, scrivevo: "Io stessa ho segnalato la gestione non regolare, da parte di uno di questi soggetti, della collezione dell'ex Museo di arte contemporanea della Provincia di Crotone, ceduta in comodato al Comune". Non una parola di più. Nella filippica odierna di Jobel, quanto sopra diventa erroneamente "denuncia", riferito a me, "irregolarità nella convenzione con cui, nel 2017, il Comune di Crotone ha affidato la collezione d'arte dell'ex Mack al Consorzio Jobel".”
“A voler pensare male,- chiosa Margherita Corrado - poiché, come si dice, excusatio non petita accusatio manifesta, verrebbe voglia di andare ad analizzare la citata convenzione, dal momento che io ho alluso esclusivamente alla gestione e neppure dell'intero complesso ma solo della collezione provinciale d'arte contemporanea. Ma sarebbe una ingenuità, - aggiunge - da parte mia: evidentemente il Consorzio su quel fronte è sicuro del fatto suo e anzi sposta ad arte l'attenzione sull'affidamento del Pitagora in modo da evocare e porre al centro dell'attenzione l'intero panorama delle sue attività ma tace il dato chiave, puntualissimo, al quale mi sono riferita e che ripeto qui: la gestione della collezione provinciale d'arte contemporanea. Per questo le mie parole non sono riportate nel comunicato ‘evocativo’ di Jobel ma, in malafede, mi si accusa di tutti i mali di Crotone. Così facendo, peraltro,- precisa- si fa anche il gioco di altri benemeriti. E questo strizzare l'occhio agli ambienti che mal sopportano l'onestà intellettuale con cui la sottoscritta denuncia, da sempre, le strumentalizzazioni dei beni culturali crotonesi, diventa del tutto esplicito quando scrivono, senza vergogna!, di non comprendere "il motivo di tutto questo livore non solo nei nostri confronti ma anche di altre realtà chiamate a contribuire allo sviluppo culturale del territorio", per toccare il fondo nel finale, come si addice.”
“Ma basta chiacchiere. Ribadisco – aggiunge - di avere segnalato ufficialmente quelli che a mio avviso, su base rigorosamente documentale, sono elementi di giudizio significativi di una gestione della collezione dell'ex Mack non conforme all'accordo stipulato tra il Comune e il Consorzio. Era mio diritto e dovere farlo, in qualità di parlamentare rappresentante del territorio e di cittadina. Poiché la convenzione è oggi a circa metà della durata prevista, dunque il Sindaco (o chi per lui) farebbe ancora in tempo a riprendere le redini della situazione, per correttezza - concetto ignoto in certi ambienti - non avevo ancora mandato la segnalazione in Procura, benché la stessa fosse tra i destinatari, né ho ancora condiviso a mezzo stampa con i crotonesi le mie legittime e sacrosante "critiche e dissensi", attendendo di conoscere le valutazioni della dottoressa Costantino. Mi vedo ora costretta, - conclude la Corrado - proprio dal carattere intimidatorio dell'accusa che mi è stata mossa, a tradurre quella segnalazione in una denuncia, senza attendere oltre, e a riferire nella stessa sede tutto quanto a mia conoscenza afferisca alla vicenda”