Covid. Rifiutati i domiciliari al boss Grande Aracri, non c’è pericolo di contagio
È stata respinta dal tribunale di Reggio Emilia l’istanza con cui erano stati richiesti i domiciliari per Nicolino Grande Aracri, 61enne boss dell’omonima e potente cosca di ‘ndrangheta del crotonese, con forti ramificazioni anche in Emilia, ed attualmente rinchiuso nel carcere milanese di Opera.
La notizia del “rigetto” della richiesta, avanzata a fine aprile scorso dai difensori di Aracri, la riporta il quotidiano La Gazzetta di Reggio, secondo cui quanto i giudici, nella loro valutazione, avrebbero tenuto conto del parere negativo dato dalla Procura distrettuale di Bologna e della relazione del penitenziario, che avrebbe escluso possibili rischi di contagio da Covid-19 alla luce delle precauzioni assunto.
La decisione è stata presa dal collegio che sta giudicando il boss, attualmente a processo con l’accusa di essere il mandante di due omicidi avvenuti del 1992 a Reggio Emilia, quelli di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggero.