A Crotone esplode la rabbia delle forbici, parrucchieri: soffocati dalla crisi e nessun aiuto dallo Stato
Ha manifestato stamattina davanti alla sede del Comune una delegazione di parrucchieri di Crotone, per evidenziare le difficoltà della categoria dovute alla forzata chiusura per l’emergenza Coronavirus e che dura ormai da oltre due mesi.
Hanno così consegnato allo Stato e simbolicamente le chiavi delle loro attività - così come avevano fatto lunedì scorso anche altri commercianti ed imprenditori (QUI) -, ribadendo le non poche difficoltà che incontreranno alla loro riapertura.
Un settore, hanno sottolineato i manifestanti, che rappresenta anche un importante indotto economico nella realtà locale, con centinaia di dipendenti che, in questo frangente, sono rimasti a casa proprio a causa del mancato sostentamento dello Stato.
I parrucchieri crotonesi denunciano, ad esempio, che la cassa integrazione per i lavoratori non sia stata ancora pagata, con conseguenze ancor più negative per molte famiglie che si trovano ora in particolare disagio.
Chiedono, quindi, aiuti concreti a politica ed istituzioni, senza le quali sarà difficile la fase di ripartenza - prevista a breve - anche a causa delle prescrizioni che sono loro imposte per assicurare la sicurezza degli utenti.
Gli stessi manifestanti hanno sottolineato come, tramite le proprie associazioni di categoria, come artigiani ed esercenti, hanno chiesto anche un incontro con il commissario prefettizio straordinario di Crotone.
Indossando magliette con su scritte le loro richieste, come quella del rispetto della categoria ma anche della lotta all’abusivismo così come la specifica richiesta di aiuti, i parrucchieri hanno fatto sentire la loro presenza e la loro voce in piazza della Resistenza.