Compie sette anni l’emporio della solidarietà Genezareth
Compie sette anni l’Emporio della solidarietà Genezareth un Riparo per la crisi. La struttura, nata da un’idea del Centro di Ascolto Diocesano, Monsignor Ferro, della Caritas Diocesana, in partenariato con le parrocchie di S. Agostino, San Paolo, San Nicola Santa Maria della Neve in Cannavò Riparo (che lo ospita) la Piccola Opera Papa Giovanni, ed è poi diventata un riparo per i 3832 nuclei familiari che in questi anni hanno usufruito dei servizi, sia attraverso l’approvvigionamento del cibo sia con i servizi di accompagnamento e di ascolto; la pandemia del coronavirus, non consente di festeggiare, come ogni anno, ma può essere l’occasione per condividere, anche se in parte, l’esperienza.
Il lockdown, imposto dal coronavirus, è stato un momento molto particolare, anche dal punto di vista emotivo: dall’ iniziale sofferenza per le pressioni esterne tese quasi ad impaurire, al vuoto, alla solitudine dell’area accoglienza ed al ritrovarsi all’improvviso pochi volontari per affrontare l’emergenza; ansie svanite quasi subito dalla catena improvvisa di solidarietà e di vicinanza reale e concreta da parte di privati cittadini, di Enti, Sindacati, Fondazioni, Associazioni, Istituzioni, della Chiesa locale, della Caritas Nazionale e Diocesana; ancora una volta la passione e l’entusiasmo ci accompagnavano, e pur rimodulando i servizi, nel rispetto delle Direttive del Governo, l’emporio è rimasto aperto tutti i giorni - compresi i festivi quando è stato necessario - accogliendo numerose persone impaurite, preoccupate per l’oggi e per il domani.
In questi sette anni, le persone accolte sono state tantissime, ognuno con la propria storia, con un carico di sofferenze, di disagio e di solitudine. Si è cercato di offrire un aiuto discreto, umile e silenzioso, per alcuni aspetti, anteponendo spesso al bisogno materiale quello personale, dell’ascolto e dell’accoglienza. Sono tante le testimonianze raccolte in questi anni da parte delle famiglie, ognuna racchiude quel carico di umanità e di affetto, che caratterizza il nostro servizio.
Ci piace condividere l’ultima esperienza, di questi giorni, proprio durante l’emergenza. Veniamo contattati da una signora che parecchi anni fa, aveva usufruito dell’emporio. È un ricordo commosso sia per la signora ma anche per noi “Non è stato l’aiuto materiale ma le parole che sono state dette a me ed i miei figli, parole che non dimenticheremo mai ed oggi vogliamo ringraziarvi donandovi un quadro dell’artista reggina Elmer. È nostro desiderio che il quadro sia venduto ed il ricavato devoluto all’emporio, inoltre, prosegue la signora vi assegniamo il premio “Stella Maris, gocce di blu metilene” per l’ascolto e per l’accoglienza.”. Un pensiero infine, va a quelle famiglie, che sette fa erano fruitori del servizio ed oggi sono volontari assidui ed operosi.
In questi giorni alcuni volontari sono rientrati, la presenza di Anna e Giada, giovani del servizio civile della Caritas diocesana ha portato una ventata di freschezza, l’accesso contingentato, offre nuovamente la possibilità alle famiglie di poter fare la spesa, gli animi sono più sereni, l’area accoglienza, secondo le direttive dei vari DCPM è stata in parte riattivata, ritorna a risplendere il sole, sotto lo sguardo amorevole di Maria Vergine dei Poveri, che ci assiste sempre, e che in questi sette anni, non ha mai fatto mancare, la Provvidenza e la Sua materna protezione.