Sblocco Fase 2. Il sindaco di Borgia scrive ai cittadini usando i social: “si riparte”
“Due mesi e dieci giorni dopo quel triste 8 marzo in cui una notizia inaspettata ci ha sconvolto e ci ha privati della nostra quotidianità, si riparte. Ricorderemo per sempre queste due date, come l’inizio e la fine di un incubo. In futuro ricorderemo il 18 maggio come il giorno in cui avremo riacquistato un bisogno primario, la nostra Libertà”. Un messaggio sentito e toccante, affidato ai social, quello trasmesso ai propri concittadini dal sindaco di Borgia Elisabeth Sacco in vista della ripartenza di domani.
“Il giorno in cui non avremo più bisogno di autocertificare le nostre uscite, in cui vedere gli amici non sarà più reato, sarà il giorno in cui saremo tornati a lamentarci del tempo, della politica, del traffico. Il giorno dei ragazzi che invadono le strade, del caffè al bar, dello shopping, delle chiacchiere dal parrucchiere o dall’estetista. E lo ricorderemo come un nuovo inizio – scrive ancora il sindaco Sacco -. Come per qualsiasi incubo cercheremo di dimenticare ciò che è successo prima del 18 maggio, ma non dobbiamo farlo, perché il ricordo di ciò che è stato può salvare le nostre vite e può aiutarci a non ripiombare nell’incubo stesso. Solo noi potremo evitarlo, mantenendo le poche e semplici regole che ormai abbiamo imparato a memoria: igiene frequente delle mani, uso di mascherine e distanziamento sociale, perché il “bastardo” è in un angolo, nascosto, ferito gravemente ma ancora non sconfitto del tutto. Ci attende, sta riprendendo fiato e sta a noi dargli il colpo di grazia. Perché semmai dovesse ripresentarsi, tornare alla fase 1 sarà molto più difficile e doloroso perché sappiamo già cosa si prova ad avere paura di morire, ad avere paura di perdere il lavoro, sappiamo cosa vuol dire perdere la libertà ed io personalmente so quanto sia duro applicare delle misure che privino i propri concittadini della loro quotidianità. In questi due mesi ho dovuto prendere decisioni difficili, ho scelto, insieme al resto della squadra, di seguire una linea dura e maggiormente restrittiva rispetto ad altri territori. L’ho fatto nella consapevolezza che non tutti avrebbero potuto comprendere o condividere, ma non sono mai state le critiche a spaventarmi o a fermarmi.”
“Ho inteso la mia comunità come una grande famiglia ed in tal senso ho cercato di proteggerla. È stato un onore essere al vostro servizio in quella che di sicuro è stata la prova più difficile fino ad ora – conclude il primo cittadino -. Una prova a cui nessuno era preparato e che non si trova in nessun testo normativo. È solo a voi che devo dire grazie per aver rispettato le regole e per avermi dimostrato il vostro affetto, dandomi ogni giorno la forza di continuare rendendo il mio compito meno duro. Siamo stati una grande comunità e dovremo continuare ad esserlo in questa fase di ripresa. È arrivato il momento di correre senza lasciare nessuno indietro. Rispettando ancora le regole, ripartiamo”.