Principe (Pd): Esecutivo abroghi le norme impugnate dal Governo
Il capogruppo del Pd all Consilio regionale, Sandro Principe invita la giunta Scopelliti ad abrogare gli articoli della legge di bilancio impugnati davanti alla suprema Corte. "Il Governo ha impugnato - ascrive in una nota Principe - davanti alla Corte Costituzionale, ben 9 articoli della Legge di Bilancio 2011, smantellando di fatto, l'impalcatura dell'intera legge, confermando le perplessità da noi denunciate sia in sede di discussione in Consiglio regionale, sia successivamente, in numerosi interventi sulla stampa ed in pubblici incontri. Potremmo cavarcela con un semplice noi lo avevamo detto - prosegue Principe - ma non possiamo non aggiungere che il Governo Berlusconi, amico dell'attuale Giunta regionale, ha clamorosamente, con un atto pieno di significato politico, fatto svanire, come nebbia al sole, le roboanti dichiarazioni auto celebrative ripetute, petulantemente, nel corso di tutte le festività natalizie. Avevamo proposto una serie di emendamenti soppressivi su diversi articoli che ora il Governo ha censurato. Non siamo stati ascoltati". "Tra gli articoli impugnati - prosegue Principe - vi sono anche alcune norme che statuiscono il superamento delle incompatibilità e procedure privilegiate in materia di energie rinnovabili. Sono stati fatti oggetto di rilievi, inoltre, la norma sui dirigenti esterni, confermando l'obbligo del rispetto dei vincoli statali, quella sul personale, sui precari e sul mancato rispetto della concorrenza nei servizi aeroportuali ed, infine, quella sulle competenze in materia archeologica ed esercizi venatori. Come si evidenzia dalla delibera del C.d.M. la legge di bilancio è stata fatta a pezzi. Ora sarebbe opportuno che, alla luce dell'impugnativa del Governo, il Consiglio regionale desse una prova di responsabilità recependo le osservazioni e, quindi, abrogando autonomamente le norme in contrasto senza attendere la decisione della Corte Costituzionale". Nella nota così chiosa Principe: "Si pone, infine con urgenza la necessità che la Regione si doti di un adeguato ufficio legislativo che valuti con competenza, in sede tecnica, gli indirizzi politici, per trasformarli in norme degne di questo nome e non destinate, come spesso accade, ad essere falcidiate in sede di controllo da parte del Governo con ripetute impugnazioni innanzi alla Corte Costituzionale".